Strage a Lampedusa

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Quei corpi senza vita coperti da sacchi verdi, allineati uno di fianco all’altro sul molo del porto di Lampedusa, sovrastati da decine di bare, rappresentano una sconfitta delle politiche sull’immigrazione italiane ed europee a volte troppo deboli nel contrasto al traffico di esseri umani.

Precarie nelle soluzioni, fragili nell’applicazione delle norme dei decreti delle leggi, altre volte dure ed aspre che si accaniscono contro povera gente costretta a fuggire dalle tante guerre e guerriglie del mondo, invece che punire in modo altrettanto duro il mondo criminale degli scafisti.

In italia siamo passati in pochi anni dalle leggi fin troppo permissive dei governi di centro-sinistra, a quelle del centro-destra come la bossi-fini, che contempla il carcere introducendo il reato di immigrazione clandestina.

Questa ennesima e più grave strage di immigrati è anche lo specchio dell’ipocrisia della nostra società, che si serve degli immigrati per i lavori più umili senza garantire loro i più elementari diritti, lasciando quelle tante associazioni umanitarie sole nel lavoro faticoso ed umile della solidarietà.

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