Ustica – la Strage

Alle ore 20:59 del 27 giugno 1980 i radar del sistema di difesa aereo smettono di ricevere i dati di volo dal transponder del DC-9 I-TIGI Itavia, volo IH870, in viaggio da Bologna a Palermo.
Gli operatori in sala vedono la traccia radar del velivolo scadere (per un’improvviso abbassamento quota) e sparire dopo circa due minuti.
Pochi minuti dopo le 21.00 , due F-104 decollano dalla base di Grosseto col compito di individuare il punto esatto dell’impatto o dell’ammaraggio. Uno è un F104 monoposto con un allievo al comando, sull’altro (biposto) ci sono gli istruttori Mario Naldini e Ivo Nutarelli. Dopo pochi minuti i due aerei tornano alla base senza aver individuato la posizione del DC9.
Solo alle prime luci dell’alba una enorme macchia oleosa viene individuata.
Le vittime del disastro furono ottantuno, di cui tredici bambini, ma furono recuperati i corpi soltanto di trentotto persone.
L’aereo era partito con due ore di ritardo dall’aeroporto Guglielmo Marconi.

La strage e gli avvenimenti correlati, accaduti negli anni successivi, si possono inquadrare nei cosiddetti misteri d’Italia.

Dopo lunghissime indagini (durate 29 anni) non è mai stato accertato con sicurezza cosa accadde, a causa di depistaggi e censure militari, ma l’ipotesi più plausibile è che nei cieli di Ustica fosse in atto una operazione militare NATO oppure francese, e che il DC-9 dell’ Itavia sia stato coinvolto nei combattimenti, probabilmente colpito da un missile. Il relitto fu recuperato soltanto nel 1989, si trovava alla profondità di 3500 metri.

Lo scheletro del DC-9 fu ricostruito con i pezzi ripescati dal mare in un hangar dell’aeroporto di Pratica di Mare fino al 5 giugno 2006, quando è stato trasferito e sistemato nel Museo della Memoria di via Saliceto a Bologna, approntato appositamente per accogliere i rottami.

I resti del Dc-9 ricostruiti in un hangar di Pratica di Mare. In questa immagine viene evidenziata la zona di uscita del primo dei due missili che avrebbero abbattuto il velivolo.

Ricostruzione ottenuta inserendo nell’immagine dell’aereo integro la zona in questione.

Le vittime :

Cinzia Andres, Luigi Andres, Francesco Baiamonte, Paola Bonati, Alberto Bonfietti, Alberto Bosco, Maria Vincenza Calderone, Giuseppe Cammarota, Arnaldo Campanini, Antonio Candia, Antonella Cappellini, Giovanni Cerami, Maria Grazia Croce, Francesca D’Alfonso, Salvatore D’Alfonso, Sebastiano D’Alfonso, Michele Davì, Giuseppe Calogero De Ciccio, Rosa De Dominicis, Elvira De Lisi, Francesco Di Natale, Antonella Diodato, Giuseppe Diodato, Vincenzo Diodato, Giacomo Filippi, Enzo Fontana, Vito Fontana, Carmela Fullone, Rosario Fullone, Vito Gallo, Domenico Gatti, Guelfo Gherardi, Antonino Greco, Berta Gruber, Andrea Guarano, Vincenzo Guardi, Giacomo Guerino, Graziella Guerra, Rita Guzzo, Giuseppe Lachina, Gaetano La Rocca, Paolo Licata, Maria Rosaria Liotta, Francesca Lupo, Giovanna Lupo, Giuseppe Manitta, Claudio Marchese, Daniela Marfisi, Tiziana Marfisi, Erica Mazzel, Rita Mazzel, Maria Assunta Mignani, Annino Molteni, Paolo Morici, Guglielmo Norritto, Lorenzo Ongari, Paola Papi, Alessandra Parisi, Carlo Parrinello, Francesca Parrinello, Anna Paola Pellicciani, Antonella Pinocchio, Giovanni Pinocchio, Gaetano Prestileo, Andrea Reina, Giulia Reina, Costanzo Ronchini, Marianna Siracusa, Maria Elena Speciale, Giuliana Superchi, Antonio Torres, Giulia Maria Concetta Tripliciano, Pierpaolo Ugolini, Daniela Valentini, Giuseppe Valenza, Massimo Venturi, Marco Volanti, Maria Volpe, Alessandro Zanetti, Emanuele Zanetti, Nicola Zanetti.

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