Siamo continuamente a contatto con l’alluminio. Espelliamo naturalmente il 95% dell’alluminio che assorbiamo, il rimanente si accumula nei tessuti (ossa, fegato, rene, sistema nervoso, tessuto adiposo) e nel tempo causa processi infiammatori e blocca l’attività di numerosi complessi enzimatici, causando danni gravi alla persona, con sintomi molto vari difficilmente riconducibili ad intossicazione da alluminio.
C’è da dire inoltre che quando l’alluminio viene assorbito sotto forma di nanoparticella, come ad esempio quello dovuto all’inquinamento atmosferico, il corpo ha una capacità praticamente nulla di espellerlo.
