Gli effetti del Metodo Stamina

caso-stamina

di Hermano Tobia.

L’articolo del Prof. Bach e del dott. Villanova dal titolo “Allogeneic mesenchymal stem cell therapy outcomes for three patients with spinal muscular atrophy type 1.” — relativo ai miglioramenti che i due studiosi hanno riscontrato nei bambini affetti da SMA1 a seguito del trattamento “innominabile” con cellule staminali mesenchemiali — dopo essere stato sottoposto a peer rewiew, è stato pubblicato sull’American Journal of Physical Medicine and Rehabilitation [1] e su PubMed [2].

L’abstract dell’articolo descrive la metodologia che è stata utilizzata per valutare la capacità motoria dei pazienti (scala CHOP-INTEND, lo standard in questo tipo di patologie [3]. Si tratta di una scala che va da 0 a 64, e come indicato nell’abstract viene evidenziato un miglioramento fino a 13 punti, che regredisce con l’interruzione del trattamento.

A tale proposito l’abstract recita:

“These data represent the first objective, quantifiable improvements in physical function for any treatment of spinal muscular atrophy.”
“Questi dati evidenziano per la prima volta miglioramenti oggettivi e quantificabili nelle funzioni motorie di qualsiasi trattamento per l’atrofia muscolare spinale”

Sebbene si tratti di uno studio limitato, gli autori concludono auspicando ulteriori studi e sperimentazioni per “establishing mesenchymal stem cells as a safe and effective treatment of spinal muscular atrophy”.

Lo stesso editor-in-chief della rivista, nel presentare [1] il numero di Maggio 2015, sottolinea l’impatto “potentially dramatic” delle evidenze riportate nell’articolo.

Se non ci fosse il “metodo innominabile” alla base di queste evidenze cliniche, l’articolo verrebbe accolto con cauto ottimismo ed entusiasmo nel vedere che una malattia attualmente incurabile viene per la prima volta trattata con successo, e porterebbe speditamente a nuovi sviluppi.

Ma dopo tutto quello che è stato fatto per affossare il metodo innominabile, una “consacrazione” clinica dei suoi benefici rischia di scatenare un putiferio incontrollabile, sia nelle famiglie dei malati sia nell’opinione pubblica in generale, che si sentirebbe presa in giro e tradita. Molte teste (e relative carriere) salterebbero come birilli.

Per questo è probabile che la macchina del fango si muoverà in fretta per cercare di screditare, minimizzare e depotenziare e far ignorare i risultati dei due studiosi. Temo però che questa volta anche i denigratori di professione si troveranno di fronte ad un compito estremamente difficile. Vediamo infatti i principali punti della questione.

Gli Autori
Come già scritto nel mio precedente intervento [4], il Prof. Bach è considerato il maggior esperto al mondo di SMA1 ed il dr. Villanova il riferimento in Italia. In particolare è solo grazie alle tecniche di ventilazione assistita messe a punto Prof. Bach che la sopravvivenza dei bambini affetti da questa terribile patologia attualmente riescono a sopravvivere diversi anni. Dal punto di vista scientifico, come si può vedere da una ricerca su PubMed o Google Scholar, i due studiosi annoverano centinaia di pubblicazioni su riviste prestigiose, comprese quelle del gruppo Nature.
Quindi si tratta senza dubbio di due studiosi dal notevole curriculum scientifico e massimi esperti della materia, in particolare per quanto riguarda i risvolti clinici e riabilitativi.

La Rivista
Il Journal of Physical Medicine and Rehabilitation, pubblicato da uno dei più noti editori nel campo della salute e della medicina (Lippincott Williams & Wilkins), che annovera oltre 200 riviste in ambito biomedico, presenta un impact factor di tutto rispetto [pari a circa 2] se confrontato con quello di analoghe riviste del proprio settore [5]

La tipologia di studio: Case Report
L’articolo riporta 3 cosiddetti “case report”, che descrivono il decorso della malattia prima, durante e dopo i trattamenti di 3 pazienti. Questo tipo di studio è per definizione limitato e non può portare a conclusioni definitive, ma come indicano le linee guida “CARE” per redigerli [6]:

“[Case reports] proved helpful in the identification of adverse and beneficial effects, the recognition of new diseases, unusual forms of common diseases, and the presentation of rare diseases”.
Ed inoltre:

“Case reports may generate hypotheses for future clinical studies… are common and account for a growing number of articles in medical journals “

Nel contesto delle malattie cosiddetta “rare”, infatti, al quale la SMA1 appartiene, i case report sono considerati di massima importanza: nel testo “Rare Diseases Epidemiology” [7], vi è un intero capitolo dal titolo “Importance of Case Reports in advancing knowledge of rare diseases” dove l’autore [8] afferma che “Case reports represent a relevant, timely, and important study design in advancing medical scientific knowledge especially of rare diseases”.

Metodologia
Purtroppo l’articolo è paywalled ed i dettagli non sono disponibili pubblicamente (sarebbe stato bello che l’articolo fosse in Open Access, vista l’importanza dell’argomento). Risulta comunque che la descrizione dei casi sia precisa e dettagliata e, come indicato nell’abstract, corredata da supporti multimediali (video) per documentarli in maniera il più possibile oggettiva e trasparente. La metodologia utilizzata per valutare i miglioramenti appare sostanzialmente in linea con quella adottata nei trial clinici per valutare l’efficacia di alcuni farmaci sperimentali per la stessa malattia [9].

In conclusione
Due medici esperti di chiara fama di SMA1, con curriculum scientifico di tutto rispetto, pubblicano su un’importante rivista del settore 3 case report che, per la prima volta al mondo, mostrano miglioramenti (misurati con metodologie oggettive e standardizzate) su pazienti affetti da una malattia incurabile, suscitando anche l’apprezzamento e l’incoraggiamento dell’Editor in chief della rivista stessa.

Come riportato sopra, normalmente questi case report sono il primo passo verso uno studio più sistematico e completo della questione, auspicato dagli autori stessi. Proprio quella sperimentazione che è stata appena negata.

Penso che saranno in molti adesso a dover dare spiegazioni, a cominciare da chi ha definito pubblicamente “magia” il metodo e “creduloni” i genitori dei poveri bambini [10], (blog che consiglio a tutti: preciso, documentato e ricco di informazioni; da leggere a piccole dosi, per evitare la nausea ed il voltastomaco provocati da certe situazioni descritte, anche alla luce dello studio argomento del post), oppure chi ha scritto a mezzo stampa queste righe [11]. Ma l’elenco è lunghissimo.

«Le Iene» hanno cominciato a montare e trasmettere riprese di bambini gravemente malati, facendo percepire al pubblico che il trattamento Stamina producesse effettivi e «visibili» miglioramenti. A questa tesi, perseguita con instancabile accanimento, hanno a più riprese mortificato e umiliato, oltre che la verità e il legittimo bisogno di chiarezza delle famiglie, anche la reputazione di non poche brave persone…”

Ora quella “percezione che mortificherebbe la verità”, è pubblicata, nero su bianco, su un’importante rivista peer-reviewed a firma di esperti di fama mondiale della materia. Penso che ogni commento sia superfluo.

La predica contro “Le Iene” prosegue:

“Ora, il contratto di convivenza sociale prevede che i danni fatti si paghino.”

È una promessa ?

Relativamente quindi alla valutazione dei miglioramenti riscontrati in questa malattia, lascio ai lettori valutare se le regole della tanto declamata “scienza” sono state rispettate dagli esperti che hanno analizzato con pazienza tutte le evidenze, visitato i bambini, incrociato dati, convinto referee ed editor e pubblicato, oppure da chi ha invece ignorato le evidenze cliniche e fatto le dichiarazioni di cui sopra.

In conclusione, come ho già scritto, probabilmente Vannoni e C. hanno commesso diversi errori e violazioni delle regole, e per queste stanno pagando. Ricordiamo però che le terribili malattie di cui si parla non concedono ai bambini il lusso del tempo …

Ma questi aspetti, in ogni caso, non possono assolutamente essere un motivo valido per ignorare e rinnegare le evidenze cliniche che sono state prodotte e che lo studio in questione ha evidenziato con impegno e coraggio.

Che colpa hanno i bambini malati di tutto questo?

  1. http://journals.lww.com/ajpmr/Abstract/2015/05000/Allogeneic_Mesenchymal_Stem_Cell_Therapy_Outcomes.8.aspx
  2. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/25882135/
  3. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20074952
  4. http://22passi.blogspot.it/2015/04/il-metodo-innominabile-fra-evidenze.html
  5. http://www.medical-journals-links.com/physical-palliative-sports-medicine-journals.php
  6. http://www.jmedicalcasereports.com/content/7/1/223
  7. http://www.springer.com/gp/book/9789048194841
  8. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20824440
  9. https://www.clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT02193074
  10. http://www.felicemassaro.it/wordpress/?page_id=131
  11. http://www.lastampa.it/2014/01/19/italia/cronache/sul-caso-stamina-linformazionespettacolo-stata-irresponsabile-XyNDtwBpeTmiMlmRsVqSmO/pagina.html

fonte

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