MALATTIE RARE E QUEL BUSINESS A MOLTI ZERI. STAMINA UNA SCOPERTA DA OSTACOLARE

staminali

di Cinzia Marchegiani

L’opinione pubblica è da sempre convinta che le malattie rare siano patologie sulle quali l’industria farmaceutica riesce a fare pochi affari per la ridotta produzione e vendita di farmaci nel settore.
Tale assunto viene smentito categoricamente da una ricerca apparsa in Svizzera che rivela un giro d’affari inaspettato per le multinazionali che si occupano del settore: la sola Novartis, infatti, risulta essere il principale beneficiario della vendita di medicinali per le malattie rare a livello mondiale con 11,3 miliardi di franchi di fatturato. Proprio alla luce di tali dati, il governo confederale elvetico ha al vaglio una disciplina al fine di concedere al settore farmaceutico degli incentivi affinché porti avanti la ricerca sulle malattie meno conosciute. Incentivi concretizzati in una protezione dalla concorrenza sul mercato svizzero per un periodo di almeno 12 anni.
Sempre al di là delle Alpi, alcune associazioni si sono opposte a queste forme di protezionismo mettendo in guardia sulle conseguenze di queste decisioni visto che si è assistito a un’esplosione dei costi delle terapie basate su questo tipo di farmaci.
A riportare la notizia è Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” che sottolinea come questo dato importante evidenzia un fatto grottesco per la sanità italiana:”almeno in altri paesi la politica e le istituzioni portino avanti battaglie contro le patologie rare, mentre in Italia non esiste una seria e approfondita discussione e gli ammalati sono relegati a subire un isolamento che gli esclude dalle cure che meritano, con una ricerca costretta a fare ormai il fai da te”.

UN BUSINESS MONDIALE
Proprio su queste case farmaceutiche è uscito un dossier che spiega il fenomeno significativo del mercato svizzero dei medicinali e dei suoi attori, tanto da assegnargli lo scettro e fama a livello mondiale. Si legge infatti, le aziende svizzere – Novartis, Roche, Merck Serono e Actelion – costituiscono l’11% del mercato mondiale dei medicinali, con vendite che superano gli 87 miliardi di franchi. Il fatturato di Novartis, numero due mondiale, è di 48,6 miliardi di franchi svizzeri (51,5 mld di dollari). Quello di Roche, numero sei mondiale è di 32,4 miliardi di franchi svizzeri (34,5 mld di dollari). L’Europa è il nostro principale acquirente, ma i mercati dei paesi emergenti sono in espansione, soprattutto i paesi dell’Asia. Per la ricerca e lo sviluppo in Svizzera, le cinque aziende svizzere membri d’interpharma hanno investito più di sei miliardi di franchi, cioè il 38,7% della loro spesa mondiale? un importo cinque volte maggiore del fatturato realizzato in Svizzera. Negli Stati Uniti, l’altro polo di ricerca di queste aziende, la spesa ha superato i cinque miliardi di franchi. Nuovi medicinali Negli ultimi decenni, i costi di sviluppo sono notevolmente aumentati. Trentacinque anni fa, i costi per lo sviluppo di un nuovo medicinale ammontavano a 127 milioni di franchi. Oggi, sono necessari più di 1,5 miliardi per finalizzare un nuovo prodotto.

STAMINA NON E’ UN CASO
Uno sguardo doveroso è da rivolgere al caso stamina e la grottesca capacità delle istituzioni di non focalizzare quelle evidenze che sono ormai sotto gli occhi di tutti, ma che con terrore tutt’oggi non si affrontano. E’ forse un caso che la ricercatrice Cattaneo sia stata nominata senatrice a vita, che sia a sua firma la commissione d’indagine sul caso stamina, e anche che sembrerebbe si stia battendo affinché i senatori che stanno valutando i temi riguardo la sperimentazione animale, finiscano in una nube poco chiara?…. I possibili conflitti d’interesse in questa storia emergono ed emergeranno sempre di più, ma c’è da chiedersi davvero cosa si nasconde dietro l’ostruzionismo alla ricerca della verità. A noi gli incassi delle lobbies sembrano un valido motivo affinché le terapie che si potrebbero effettuare in un ospedale siano state ostacolate con qualsiasi mezzo. Il neurologo Villanova è ora autore con John Robert Bach di uno studio che mette in rilievo evidenze inequivocabili di miglioramenti clinici in tre bambini affetti da Atrofia Muscolare in seguito alle infusioni avvenute presso gli Spedali Civili di Brescia, mettendosi categoricamente in contrasto con il ministro Beatrice Lorenzin e le sue tesi e posizioni a riguardo.

Le malattie rare sono un vero business, ma questo già lo sapevamo, ma non solo per le case farmaceutiche , ma per tutto l’indotto dei finanziamenti dati a goi go, per pubblicazioni e carriere accademiche. Possibile che nessuno ha notato che i più forti detrattori sono stati e alcun sono ancora nella fondazioneTelethon come ricercatori, che fa campagna nazionale anche in Rai per ottenere donazioni in denaro per continuare nelle loro ricerche? C’è stato un segnale preciso avvenuto nel passaggio del testimone dal ministro Balduzzi all’attuale, che purtroppo ha scritto una brutta pagina di questo governo, tutte le strade tracciate sia sulla sperimentazione del metodo stamina che sui tavoli ministeriali dei metodi alternatici per le sperimentazioni sono stati seppelliti.
Verrebbe da dire Mauro Ferrari docet…. un emerito professore americano rispedito a casa con volo di secondo ordine solo perché aveva osato ascoltare anche le famiglie dei malati.

Sulla senatrice Cattaneo ora molte ombre si stanno dileguando, ma c’è da chiedersi chi voglia con tutta onestà verificare cosa è accaduto dentro la stanza dei bottoni.

fonte: http://osservatoreitalia.it/index.asp?art=4188

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