17/09/2010
Nonostante la presenza di migliaia di organizzazioni non governative, delle Nazioni Unite e le promesse di aiuti miliardari da parte della comunità internazionale, oltre un milione e mezzo di haitiani continua a vivere in campi allucinanti, sotto teli e tende ormai logore mentre si è in piena stagione delle piogge e si annuncia quella degli uragani. Il pericolo di epidemie è altissimo.A questa gente arriva poco o niente, la ricostruzione non decolla a causa di promesse non mantenute e della lotta tra aziende di tanti paesi “benefattori” per accaparrarsi la torta miliardaria dei lavori.
Cresce così la rabbia e lo scontento, il sospetto che ancora una volta Haiti venga tradita dalle logiche che la vogliono povera e solo base di lavoro a bassissimo costo per le piantagioni della Repubblica Dominicana e le aziende americane e non solo che dettano la loro triste legge nelle cosiddette aree speciali industriali.