Presadiretta di Riccardo Iacona linkata per chi non riesce a visualizzare dal sito Rai.tv causa “malfunzionamento” dello script silverlight …
10/01/2016
Nella prima puntata dunque due pagine: LA BATTAGLIA DEI VACCINI perché nel nostro paese mentre aumentano le persone che rinunciano a vaccinarsi, tornano malattie che si pensavano sconfitte per sempre.
E poi LA GUERRA DENTRO dedicata alla guerra globale del Califfato con un’intervista esclusiva alla madre di un giovane foreign fighter danese, partito da Copenhagen per andare a combattere in Siria.
A PRESADIRETTA un’inchiesta per capire come mai in Italia non ci si vaccina abbastanza contro le malattie infettive e se stiamo diventando un paese a rischio epidemie. L’Organizzazione Mondiale per la Sanità ha lanciato un allarme, in Italia la quota delle vaccinazioni è sotto il livello di guardia. Da dove nascono allora le tesi e le convinzioni del fronte del no, quello degli antivaccinisti?
Le telecamere di PRESADIRETTA sono andate nelle province italiane dove tanti genitori scelgono di non vaccinare i propri figli. Sono state in Spagna, dove questa estate un bambino di sei anni è morto di difterite, una malattia scomparsa da 30 anni. In Gran Bretagna, dove dalle tesi di un medico inglese è nata la convinzione di una relazione tra vaccini e autismo. Una gigantesca bufala scientifica che, a distanza di anni, ancora si fatica a demolire. E infine in Uganda, per capire come le campagne di vaccinazione di massa sono riuscite ad abbattere la mortalità infantile.
Nella seconda pagina PRESADIRETTA racconterà LA GUERRA DENTRO, per provare a capire la forza della propaganda dello Stato Islamico. Quella guerra che ha prodotto migliaia di “foreign fighters”, ragazzi e ragazze che da città come le nostre e da paesi europei come il nostro, partono per raggiungere il Califfato e combattere sotto le bandiere nere dello Stato Islamico.
PRESADIRETTA ha raccolto la storia di Karolina, una coraggiosa madre danese, una donna che non smette di cercare risposte da quando il figlio Lukas ha lasciato la sua casa a Copenhagen per arruolarsi con le forze del Califfato. Lukas non è più tornato, è morto in Siria. Aveva 18 anni.