SCOPRIRE LA CULTURA ROMANI’ – (1)

Tutto quello che c’è da sapere

bandiera_rom

“Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura, non amano l’acqua e molti di loro puzzano perché tengono gli stessi vestiti per molte settimane. In strada si ha paura di essere stuprati perché tra di loro parlano lingue incomprensibili. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina, dicono che sono dediti al furto e se ostacolati sono violenti. Si riferiscono baracche di legno nelle periferie delle città. I nostri governanti ne hanno fatti entrare troppi, senza selezionare i buoni dai cattivi.”

Erroneamente da quello che si possa pensare, la descrizione appena fatta non identifica quelle persone che noi volgarmente chiamiamo “zingari”. Il popolo in questione, che ci crediate o no, è quello ITALIANO. Tutte queste accuse ed offese sono state estratte dal discorso che un parlamentare americano fece nel 1912.

Sembra strano, assurdo, impossibile, invece è così. Oggi “noi italiani” facciamo gli stessi discorsi (Passati ora dalla parte dei carnefici) che gli americani fecero 100 anni fa. Ancora non riusciamo a capire cosa vuol dire integrazione, non solo in senso stretto.

Il Mediterraneo, passaggio obbligatorio per gli infiniti flussi migratori, diventa ogni giorno “Tomba silenziosa” per migliaia di persona, non clandestini, PERSONE.

Nel 90% dei casi, quando si parla di integrazione, razzismo, clandestinità, etc. ci saltano in mente soltanto ai continui sbarchi sulle coste italiane. Oltre a questo grave problema, a cui sia l’Italia che l’Unione Europea non hanno saputo dare una risposta, quando parliamo di integrazione bisogna ampliare il discorso.

In Italia risiedono tra le 130’000 e le 170’000 persone circa di etnia ROM. Ma chi sono? da dove vengono? Tutti hanno paura ma nessuno li conosce. Guccini in una sua famosa canzone disse che “L’ignoranza fa paura ed il silenzio è uguale a morte”.

Per rispondere a queste ed altre domande ho contattato un ragazzo de etnia ROM, chi meglio di lui può schiarirci le idee e farci aprire gli occhi? Conosciamolo meglio: Fiore Manzo (21 anni) studente universitario, laureando in scienze dell’educazione che vive e studia a Cosenza (Calabria).

Fiore Manzo, ragazzo di etnia “rom” in Italia, ci racconti la tua storia e ci dice come si vive a tuo avviso nello “Stivale” d’ Europa?

Sono nato e cresciuto a Cosenza (Calabria), dove i Rom vivono dal secondo 1300,dunque sono Italiano a tutti gli effetti ma CON ORIGINI Rom. I miei hanno voluto che studiassi perché purtroppo loro non hanno avuto questa possibilità, e per questo per me e mia sorella vogliono un futuro diverso/migliore. Grazie alla volontà della mia famiglia, nonché la mia,sono riuscito ad andare oltre

il diploma, un ottimo insolito risultato, considerando che il fenomeno del drop -out nella mia comunità è molto alto,infatti,sono pochi quelli che riescono ad avere la licenza media e ancora di meno quelli che riescono a prendere il diploma, figurarsi la laurea. Le cose, necessitano di tempo, piano piano stanno mutando, e in me rimane la speranza che riusciremo ad avere col tempo molti laureati Rom, In effetti, anche il rapporto con i gaggè (non rom) è mutato nel tempo, ci sono voluti secoli per avere un dialogo informativo con loro, dico questo perché proprio negli ultimi anni ho organizzato alcuni interscambi al fine di divulgare le giuste informazioni inerenti alla mia cultura. I rom da sempre sono visti come persone da evitare,rappresentano gli ultimi degli ultimi, perché incarnano evidentemente una forma di diversità ben visibile o meglio ancora perché i falsi miti che inglobano la popolazione ospitante, hanno inculcato timore nei nostri confronti,si crede che i rom siano extra terrestri e se si chiede ad un gaggio (persona non-rom),chi siano si trova sicuramente in difficoltà.

Razzismo: questa problematica ti ha mai interessato personalmente?

Personalmente per fortuna non ho vissuto sulla mia pelle il razzismo e non ho mai avuto difficoltà nell’essere accettato dai non-rom,però, non mancano i casi che mi confermano la visione negativa che si ha del nostro popolo, basta guardare l’espressione sul volto di chi sente che sono rom, un’espressione incredula,credono che stia mentendo.Questo capita maggiormente quando dico di frequentare l’università,una volta mi è capitato di sentirmi dire da una ragazza <<ma… tu,dove abiti?In che nazione sei nato?>> quest’ultimo dubbio è causato da un altro falso mito che vuole che i rom siano un popolo che viene dalla Romania, questo si è diffuso soprattutto a Cosenza dopo l’arrivo dei rom rumeni. IL Caso strano da aggiungere è che i rom di antico insediamento è come se fossero stati obliati dopo il 2000 (Anno dell’arrivo dei Rom rumeni a Cosenza). Nelle scuole forme di razzismo non mancano, eclatante è il caso della scuola elementare, dove, quando in una classe scomparve un borsellino la maestra guardò solamente nello zaino di una bambina Rom. Personalmente, da quel che sono i miei ricordi,non ho vissuto simili discriminazioni e non mi è mai capitato di celare o rinnegare le mie origini né di volerlo fare.

Pensi che lo Stato italiano, ma anche l’Unione Europea, faccia abbastanza per le persone di etnie Rom, Sinti etc?

Ci sono delle cose che spesso vengono tralasciate annualmente, vengono spesi milioni di euro per mantenere i campi nomadi a parere mio dei lager moderni,luoghi che generano delinquenza. Fiore_Manzo

Invece, basterebbe utilizzare quei soldi per elaborare strategie di integrazione invece di impedirle con la creazione di lager.

Le istituzione dovrebbero porsi di più in ascolto degli interessi altrui, rispettando desideri ed esigenze e riuscire insieme ai rom mutare il sistema.

Progetti per il tuo futuro?

I miei progetti futuri vertono sulla strade degli studi, infatti,voglio laurearmi e insegnare pedagogia per indirizzare nuove generazioni verso una mentalità d’integrazione anti-razzista. E’ fondamentale, nella mia vita, anche realizzare il sogno di essere un attivista Rom ed essere un esempio per la mia comunità attuale e futura.

Un sincero ringraziamento a Fiore Manzo per disponibilità, cortesia e per l’aiuto che ha dato alla causa, far conoscere la cultura ROM. Auguriamo di riuscire in tutti i suoi obiettivi e di non perdere mai questo spirito di cambiamento positivo, con il sincero augurio di “vento in poppa” per il futuro prossimo.

#EppureVolareSiPuò

Donato Savria

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