L’Influenza Minoritaria dei gruppi di opposizione

All’università ci hanno fatto studiare il lavoro dello psicologo sociale francese Moscovici (sì, come il commissario europeo… si pronuncia Moscovisì, accentato) che ha studiato l’influenza minoritaria, cioè il potere che hanno i gruppi minoritari (che si oppongono alla maggioranza) di portare dei cambiamenti, delle innovazioni.

Questo argomento mi è sempre rimasto in mente negli ultimi anni, e ora capisco perchè! Vediamo di sintetizzare le info più importanti al riguardo, perchè le dobbiamo proprio interiorizzare!

La cosa più importante è che la minoranza HA UN POTERE DI PENETRAZIONE.

E’ un potere più nascosto, meno visibile rispetto a quello della maggioranza, ma più profondo e duraturo.
Perchè?
Perchè mentre la maggioranza suscita nelle persone soprattutto compiacenza, adesione pubblica e conformismo, senza un approfondimento personale, oserei dire senza coscienza…. la minoranza può “convertire”, cioè far nascere un’adesione personale, un nuovo convincimento che a quel punto provoca il cambiamento delle proprie posizioni iniziali.

Bello, no?

E’ importante, perchè se anche può sembrare che siamo invisibili, in realtà siamo lievito che fa fermentare tutta la pasta!

Altra cosa da mettere in conto, che peraltro abbiamo già visto: la minoranza sarà ostacolata e messa in cattiva luce.

La maggioranza ha più potere e lo usa in diversi modi per gettare discredito sulla minoranza:

  • Rifiuto esplicito e totale (ostracismo, NO aperto, definizioni dispregiative come “novax”, “antivax”),
  • Disconferma (silenzio, indifferenza… noi potremmo dire oscuramento mediatico!!),
  •  Rifiuto parziale (ok, la minoranza esiste ma i suoi validi argomenti non ci interessano),
  • Ridicolizzazione,
  • Naturalizzazione, si spiega il dissenso della minoranza con argomenti generici riferiti al sesso, all’etnia, ecc., oppure psicologici (fissati, pazzi, oscurantisti, ecc.) o anche socio-politici (anarchici, 5 stelle, complottisti, ecc.).

Quindi coraggio, ci siamo in pieno, fa parte delle regole del gioco. Ripeto: è tutto fisiologico. Non facciamoci prendere dallo sconforto.

Occhio, la minoranza sarà osteggiata anche dalla popolazione che si identifica con la posizione maggioritaria senza metterla in discussione… E’ un’altra regola del gioco. Benchè dura da sopportare, è nell’ordine naturale delle cose. Resistiamo saldi.

A questo punto, come fa la minoranza ad ottenere il cambiamento?

Per avere successo, deve rispettare rigorosamente queste regole:

  1. Deve essere UNITA al suo interno: SE COMINCIANO LE DIVISIONI INTERNE la credibilità viene minata e CON ESSA LE POSSIBILITÀ DI SUCCESSO. Questo significa essere molto rispettosi ed elastici sulle diversità. Ad esempio, non ci deve interessare l’orientamento politico/religioso di chi lotta con noi. Dobbiamo focalizzarci sull’obiettivo, non sul diventare tutti uguali! Per noi sarà la fine quando cominceremo a litigare sulle cavolate. L’accordo dev’essere totale sui punti fondamentali!
  2. Deve essere COERENTE nel tempo! Fissati gli obiettivi, quelli non si cambiano, il messaggio va ripetuto con costanza e coerenza.
  3. Deve far nascere il dubbio, l’incertezza sulle verità della maggioranza, in modo da promuovere un consenso alternativo, un pensiero nuovo.

Se quelli sopra sono i cardini, altri aspetti minori contribuiscono al successo:

  • aumento delle prove e dei fatti a sostegno delle sue posizioni, con attenzione alle fonti,
  • appoggio di persone o enti autorevoli,
  • appoggio di persone esterne al gruppo, anche con posizioni diverse,
  • creatività.

Va comunque ricordato che:

  • ci vuole tempo, i cambiamenti duraturi hanno tempi lunghi
  • ci vuole un’interiorizzazione personale, una riflessione privata
  • l’adesione ai temi fondamentali deve essere pubblica.

Quindi coraggio!

Pubblicata sul web da autore sconosciuto.

di Agnese Moretti.

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