Un figlio è il bene più prezioso che la natura ci ha concesso di godere. Un esserino simile a noi, piccolo piccolo, con 5 dita per ogni mano (quante volte le ho contate guardandolo attraverso lo schermo in bianco e nero di quella meravigliosa macchina chiamata Ecografo).
Eppure già da allora mi preoccupavo per la sua incolumità, mi chiedevo se quegli “Echi” potessero essere per lui dannosi, considerando la frequenza a cui mi si indicava di sottoporre il pancione della moglie. Per poi fare attenzione durante la guida a non prender buche, tenere bassi i rumori che potessero risultare molesti, l’attenzione nella alimentazione in gestazione e li… tutti i consigli “della nonna” che ho ancora vivi nei ricordi.
La scelta del passeggino, il cuscino antisoffoco, il succhiotto anti-singhiozzo, i pigiamini in cotone non “cinese” e le scarpette coi laccetti che confido esserne rimasto folgorato (calzo una 44 immaginate la differenza).
La faccio breve per non tediarvi, anche se i ricordi li vivo sempre volentieri…
Arriva il momento in cui nella cassetta della posta trovi l’invito del centro vaccinale, che ti chiede di portare quel fagottino che a colpi di pannolini e biberon e tisane, e cremine, e … ok la smetto!!, ha già rivoluzionato il budget familiare verso il lastrico.
Il pediatra che già conosce lo scricciolo infagottato guarda un cartoncino e io mi sento già rassicurato, ci ha riconosciuto ma non ricorda il nome (posso capirlo chissà quanti ne ha visti oggi e chissà quanti ne ha in assistenza…), poi mi chiede: come è il cognome??
ah quindi sa che sono un cliente ma non come mi chiamo?? vabbè sorvolo…
Veniamo al dunque… le vaccinazioni sono importanti…, è un atto d’amore di voi genitori…, non vorrete mica farlo ammalare…, sono decenni che si praticano e bla bla bla.
Ecco, portate questo foglio insieme alla lettera e dite che siete stati da me e tutto è risolto. 2 minuti casello/casello come direbbe un mio amico che è appassionato di auto veloci e sportive. Sorriso a 360 gradi, orgogliosi di uscire dalla stanza e salutare altri genitori con fagottini anche loro visibilmente sul lastrico, esponendo e baciando la progenie come faceva Pelè con la coppa Rimetti (o forse non era la Rimetti ma non mi intendo di calcio e questa è un’altra storia…).
Giorno dopo centro vaccinale, sguardo di preoccupazione di ordinanza per come avrebbe reagito al primo ago della sua vita, l’idiozia di pensare alla umanità del medico chiedendo di fare piano per non fargli sentire dolore e lui che dice: firmi qui e si giri dall’altra parte!!
Vabbè, gli sto antipatico, meglio che mi scansi e lasci fare a lui, nel mentre l’udito mi diventa acuto al punto tale da riconoscere i rumori che fanno i bottoni automatici quando li slacci, tic… tic… tic… pausa… UUUAAAA.
Mi giro e vedo il medico già alla porta che chiama un altro… 2 minuti casello/casello (sempre quel mio amico di prima).
Oggi, più consapevole di ieri, mi sarebbe piaciuto avere risposte a questi dubbi:
Quanti e quali sono i vaccini cosiddetti obbligatori?
Cosa mi fanno firmare così di fretta e di cui non mi rimane alcuna copia?
2 iniezioni (una per ogni gamba) solo per i vaccini obbligatori?
Cosa è quel liquido che sta per essere iniettato?
Il medico deve fare qualcosa prima della iniezione?
Rivestito il bambino posso andare via?
Cosa mi deve consegnare il medico vaccinatore?
I vaccini sono pericolosi?
Quante volte dovrò portare il bambino a vaccinare?
Si può rimandare la vaccinazione?
Se non vaccino il bambino può andare a scuola?
Non so se definirmi immaturo o incosciente, però oggi sono più consapevole ma per il mio scricciolo non posso perdonarmi la leggerezza… oggi però sono impegnato a cercare una scuola che abbia le insegnanti di ruolo, una sede stabile, personale all’altezza dell’infanzia, la mensa curata da una nutrizionista, le bidelle brave, belle e attente.
… dimenticavo una scuola che abbia i “soffitti che non crollano”, una palestra riscaldata in inverno, e i bagni con carta igienica e ninnoli vari.
Voglio troppo?? lo so, alcuni si devono accontentare dei container ma almeno quelli hanno il soffitto che non crolla, peccato che è la scuola a essere crollata.
Meditate gente meditate!!