Nelle strutture sanitarie dell’area tra Caserta e Napoli i ricoveri per tumore e gravi patologie causate da insalubrità di aria, terra ed acqua, sono in continua crescita. Padre Maurizio Patriciello, che da sempre denuncia la drammatica condizione socio-sanitaria che insiste nella Terra dei fuochi, quotidianamente pubblica sul suo profilo Facebook i continui decessi che avvengono nella sua terra.
E nulla sembra cambiare.
La causa è l’assenza dello Stato? Forse, anche se molti privati cittadini, tante associazioni e alcuni (purtroppo non molti) rappresentanti delle istituzioni si battono per arrestare questi fenomeni di abuso ambientale. E loro fanno parte dello Stato. Il problema è che alcuni rappresentanti dello Stato, non solo gli ultimi, e nemmeno i penultimi, si sono tappati gli occhi davanti al traffico illecito di rifiuti che comunque qualche vantaggio economico alle industrie, e agli amici degli industriali, portava, e non hanno mai dato peso a quei “piccoli fenomeni” di abuso, come i roghi tossici, che da sempre siamo abituati a vedere.
Perchè i reati che ammorbano la Terra dei fuochi sono: interramenti di rifiuti industriali di ieri e di oggi (troppo onerosi per essere smaltiti legalmente), sversamento di rifiuti delle aziende locali, particolarmente dedite alla contraffazione e quindi “obbligate” a smaltire illegalmente, i roghi, che fanno sparire (quasi totalmente) le tracce dello smaltimento illecito, ma ammorbano terra, aria ed acqua con i loro resti velenosi, e accanto a questi il traffico illecito di rifiuti che arricchisce e rafforza i poteri criminali. Quindi, il problema non è una generica mancanza dello Stato, che è un po’ come predicare “Piove, governo ladro”, ma la mancanza di una normativa ferrea riguardante i reati ambientali (ad oggi, in Italia, chi viene colto in flagranza di reato viene semplicemente multato) e la mancanza di fondi per permettere alle forze dell’ordine di compiere tutti i controlli del caso (tralasciando le occasioni in cui le autorità di controllo erano colluse con i criminali).
È vero che anche un’adeguata educazione ambientale potrebbe rallentare il degrado nel quale scivoliamo inesorabilmente giorno per giorno, ma nel caso della Terra dei fuochi non sono i piccoli abusi a creare il grosso del problema. In quella terra non serve l’esercito, che ogni tanto qualcuno invoca, ma controlli e bonifiche.
Bonifiche: lavoro, risanamento e riqualificazione, ecco le parole magiche. E mentre da decenni parliamo di Terra dei fuochi riferendoci alle province di Napoli e Caserta, non considerando che ormai questo è un fenomeno che si sta propagando a tutte le Regioni d’Italia, il nostro Governo si appresta a condonare le bonifiche, permettere una gestione dei rifiuti industriali meno rigorosa del passato (ed è tutto dire), favorire le lobby del cemento e dell’acciaio a favore di grandi e inutili opere e aumentare le commesse dei fatidici tanto desiderati F35.
Viva l’Italia, povera patria.
Ideazione e regia: Chiara Bellini
Produzione: Francesco Scura
Fotografie e riprese: Luca Gennari e Francesco Argenziano
Montaggio: Diego Busà
Aiuto regia: Isabella Cirillo
“Ecosin” è un progetto non-profit di etica socio-ambientale a cura di Morgana Production, coordinato da Chiara Bellini e Francesco Scura.
Il logo “Ecosin” è di Giovanni Fallacara.
MORGANA PRODUCTION S.R.L.
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