Qualche tempo fa, nello sfogliare il web, partendo da una segnalazione del blog di Beppe Grillo, venni a conoscenza di questa pagina grigia nella storia dell’Italia. La cosa mi provocò un senso di repulsione, al punto tale che ho deciso di approfondire la questione e di raccogliere quante più notizie sull’accaduto. Un grazie immenso lo devo alla Mamma Coraggio, la madre di Federico, le sue parole, con voce rotta dall’emozione il sussurrare i fatti, sopratutto quelli più cruenti, mi hanno dato la forza di poter continuare la ricerca di notizie, che altrimenti avrei cessato subito, il dolore che mi provocava, e l’immedesimazione che provavo mi conducevano in un turbine di rabbia, dolore, e desiderio di vendetta. Devo ammettere che non avrei reagito nello stesso modo, ma solo ora ho capito che i genitori, non cercavano vendetta, ma solo sapere la verità sull’accaduto, sapere quella mattina del 25 Settembre 2005 cosa realmente fosse accaduto, per dare degna sepoltura al loro figlio.
Partiamo da qui, il 25 Settembre 2005 alle ore 5,00 per quel che ci è dato sapere ….
Un ragazzo muore tragicamente a Ferrara: Federico. I genitori e gli amici vogliono sapere esattamente cosa è successo quella notte, come si sono svolti i fatti, chiedono alle autorità di chiarire i loro dubbi sulla versione ufficiale. Solo all’inizio del 2006 la madre apre un blog, federicoaldrovandi.blog.kataweb.it, raccontando la vicenda, con semplicità ma con fermezza. L’opinione pubblica si risveglia, i media parlano della vicenda. Gli amici fondano un comitato. Si ripercorrono i luoghi del fatto, parlano le persone più vicine a Federico, i suoi coetanei, e Patrizia, la madre, rivolge a tutti il proprio appello.

Secondo video prodotto da Feedback sulla morte di Federico Aldrovandi. Dopo le ultime verità emerse, rese pubbliche dallo stesso Ministro Giovanardi, sulla restituzione in questura di due manganelli rotti da parte degli agenti interessati dall’inchiesta, si continua a chiedere chiarezza su questa vicenda. Nel video abbiamo la testimonianza dello zio di Federico, chiamato all’identificazione del ragazzo deformato dai colpi ricevuti, e del padre, che ha raccolto le sue emozioni in una lettera toccante. Il 27 febbraio 2006 saranno pubblicati i risultati definitivi dell’autopsia.

Terzo video prodotto dalla Feedback sulle vicende legate alla morte di Federico Aldrovandi. Visibili nel filmato il momento dell’incontro tra i genitori di Federico e Giuliano Giuliani (padre di Carlo, ragazzo ucciso nel corso del G8 di Genova), l’intervista a Patrizia, madre di Federico, a commento delle perizie contrastanti prodotte dai legali delle due parti in contesa, e infine l’introduzione di Giuliano Giuliani alle giornate in ricordo di Carlo dove testimonia ai presenti la sua vicinanza con la famiglia Aldrovandi e la triste relazione tra la propria vicenda e quella di questi ultimi. Giuliani in particolare pone l’accento sull’intollerabile leggerezza e omertà con cui lo Stato ha dimostrato di voler affrontare i due casi, delegittimando il pesante ruolo di difensore dei cittadini e dell’ordine tra essi demandatogli dalla Costituzione.

Un altro video sulle vicende legate alla morte di Federico Aldrovandi, morto tragicamente il 25 settembre 2005 a Ferrara. Il video contiene immagini crude e impressionanti, adatte esclusivamente a un pubblico adulto

Video intervista a Patrizia Moretti e Lino Aldrovandi sulle ultime verità emerse attorno alla oscura morte del figlio Federico. Verbali di chiamata contraffatti, tamponi di sangue che compaiono dopo un anno e mezzo di indagini: sono la riprova di come si è cercato con ogni mezzo di occultare qualcosa, anzi praticamente tutto. Perché se il sangue di Federico è stato raccolto lontano da dove poi è stato ucciso, e se la chiamata alla Polizia è stata eseguita dopo l’effettivo arrivo della prima pattuglia, allora tutto cambia. La famiglia Aldrovandi non ha mai creduto alla versione della Polizia che dipingeva Federico come un ragazzo drogato e fuori di sé. Ora un’ipotesi prende piede: Federico potrebbe aver incontrato la prima pattuglia subito dopo le 5:00, e a seguito di questa prima colluttazione sarebbe stato massacrato a colpi di manganello dopo l’arrivo dei rinforzi.

Ad un anno dall’uccisione di Federico Aldrovandi da parte di quattro agenti di Polizia, viene pubblicata questa video-denuncia in cui si ricostruiscono:
- Gli avvenimenti di quell’alba;
- La lotta da parte dei familiari, degli amici e di tutti coloro che hanno dato la propria solidarietà;
- La testimonianza di Anne Marie, che rompendo il silenzio, dopo diversi mesi, ha raccontato con grande lucidità quello che ha potuto vedere.

“I nostri ragazzi” diceva Elio Graziano, ex questore di Ferrara, riferendosi agli agenti di Polizia intervenuti per “calmare” Federico Aldrovandi. “I nostri ragazzi hanno soccorso Federico” insisteva di fronte a tutti in conferenza stampa. I genitori di Federico sono stati accusati di essere calunniatori e sciacalli, per aver offeso gratuitamente la Polizia e per aver voluto utilizzare la vicenda della morte di loro figlio a non si sa quale fine. Dopo il rinvio a giudizio del 20 Giugno 2007 per omicidio colposo aspettiamo tutti che rispondano di ciò che hanno detto. Tutto ha un nuovo inizio.

La cosa scandalosa è la motivazione: lo hanno picchiato ma senza l’intenzione di ucciderlo… In pratica: colpa sua se è morto…
Per puntualizzare: non è stato picchiato da clandestini, non è stato picchiato da extracomunitari, non è stato picchiato da delinquenti comuni… no… solo da 4 persone che, nell’immaginario collettivo, dovrebbero simboleggiare per tutti noi la rettitudine….
Il processo di primo grado per la morte di Federico Aldrovandi, avvenuta a Ferrara il 25 settembre del 2005, è arrivato a conclusione.
Il Tribunale ha condannato quattro agenti di Polizia a tre anni e sei mesi per “eccesso colposo”: li ha giudicati responsabili di aver infierito sul ragazzo. Ma la sentenza deve essere arrivata come una sorta di fulmine a ciel sereno per la gran parte dell’opinione pubblica italiana.
Il processo, infatti, è andato avanti per mesi nel quasi totale disinteresse dell’informazione: bastano le dita di una mano per contare i quotidiani, i telegiornali e gli spazi di approfondimento televisivo (“Chi l’ha visto?”) che hanno seguito con continuità la vicenda.
Eppure è stato un processo molto interessante, sostengono i pochissimi cronisti che l’hanno frequentato: un processo in cui alcune prove si sono formate proprio in aula, durante il dibattimento.
Una questione che potenzialmente riguarda noi tutti, visto che tutti beneficiamo ogni giorno – per fortuna – della sicurezza che gli agenti garantiscono. In teoria, dunque, questo elemento avrebbe dovuto accrescere l’interesse per la storia.
Aggiornamento del 07 Luglio 2009
Aggiornamento del 01/04/2013
“E’ stato morto un ragazzo” di Filippo Vendemmiati, già vincitore del David di Donatello 2011. Gli autori hanno deciso di renderlo disponibile on line :