Presadiretta – LA GIUSTIZIA

Presadiretta di Riccardo Iacona linkata per chi non riesce a visualizzare dal sito Rai.tv causa “malfunzionamento” dello script silverlight …


28/02/2010

Qual è lo stato della Giustizia?

Un viaggio che attraversa tutta l’Italia fa vedere con quali mezzi, con quali risorse e con quanta fatica in Italia si fanno le indagini e si celebrano i  processi.
Siamo andati nei  tribunali e nelle procure del Sud dove lo Stato dovrebbe far sentire di più la sua presenza per combattere il crimine organizzato.

A Marano, in provincia di Napoli, una zona ad alta densità camorristica, il palazzo di giustizia è ospitato provvisoriamente in quelli che prima erano gli uffici del Comune: all’ingresso non c’è neanche un metal detector e le aule di giustizia si affacciano direttamente sulla strada. L’unica scala utilizzabile dentro il tribunale è larga poco più di un metro e sono decine gli avvocati che si accalcano ogni mattina nei corridoi perché non ci sono aule a disposizione. A Marano per la sezione civile ci vogliono anni per le sentenze e le pendenze sfiorano i 12mila provvedimenti. La giustizia non è garantita neanche al penale, dove l’organico ha 3 giudici, un cancelliere e sono oltre  3mila i procedimenti pendenti.
Quasi tutti i tribunali e le procure del Sud soffrono per le strutture inadeguate, per i computer inesistenti, per il personale insufficiente.

Il lungo viaggio finisce nel palazzo di giustizia di Milano che  soffre come tutti gli altri di carenze di uomini e mezzi: mancano all’appello infatti 35 magistrati, mentre per i cancellieri e il personale amministrativo la scopertura è del 22 per cento; ce ne vorrebbero 150 in più. Nonostante le condizioni difficili e l’enorme mole di lavoro, a Milano sono riusciti ad abbattere i tempi dei processi: il tempo medio di un procedimento penale è di 2 anni e mezzo e si sta lavorando a ridurre al massimo a un anno anche la durata dei procedimenti civili.

Presadiretta rende conto anche del decreto sulla funzionalità del sistema giudiziario appena approvato al Senato con i voti del centrodestra e del centrosinistra, volto proprio a dotare la macchina della Giustizia di più uomini e mezzi.

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