La trasmissione Report di Milena Gabanelli linkata per chi non riesce a visualizzare dal sito Rai.tv causa “malfunzionamento” dello script silverlight …
16/11/2014
Lo scorso maggio l’ex ministro dell’ambiente Corrado Clini è stato arrestato dalla Procura di Ferrara con l’accusa di peculato dopo che i magistrati hanno trovato un milione di euro su un conto cifrato in Svizzera. Clini qualche anno fa aveva finanziato un progetto di riqualificazione ambientale in Iraq per 54 milioni di euro e, secondo i magistrati, una parte di quei soldi sarebbero tornati nella sua disponibilità sul conto cifrato “pesce”, in una banca di Lugano. L’inchiesta è stata trasferita a Roma dove si indaga per corruzione e sotto la lente della Procura è finita anche la compagna dell’ex ministro, Martina Hauser, da anni consulente del ministero dell’ambiente. Per circa un decennio, infatti, Clini ha finanziato per circa 300 milioni di euro centinaia di progetti in giro per il mondo: dalla Cina, al Brasile, fino ai paesi balcanici. Progetti gestiti dalla sua compagna, dalla società della sua compagna e dagli amici vicini all’ex ministro. Una ragnatela che parte dall’Italia, transita per Londra, arriva in Montenegro e in Delawere.
All’interno :
In buone acque
min. 0:33:20 – Hera è una delle più grandi municipalizzate d’Italia e gestisce luce, acqua, gas e rifiuti per 250 comuni in Emilia-Romagna, Marche, Veneto e Venezia-Giulia. La società ha sede in centro a Bologna in un’area industriale dismessa dove lavorano settecento persone. Sulla base di documenti inediti Report è in grado di documentare il livello di inquinamento presente nel suolo di quei terreni e i rischi per la salute a cui, secondo le analisi svolte da Hera stessa ma mai divulgate, i dipendenti sono sottoposti andando a lavorare lì dentro ogni giorno. L’inquinamento coinvolge anche alcune falde. Hera è anche un esempio di come vengono scelti i manager che amministrano le grandi municipalizzate dove i requisiti necessari spesso non sono le competenze.
Scava, scava …
min. 1:37:32 – Report torna in Veneto e nella provincia di Verona. Questa volta le telecamere degli inviati di Rai 3 si sono soffermate sul Comune di Grezzana, sul cui territorio si sono aperte tra il 2011 e il 2013 profonde voragini. E’ crollata anche la Strada provinciale dove tutte le mattine passava lo scuolabus con decine di bambini a bordo. Secondo i cittadini e Legambiente, che hanno presentato esposti alla magistratura e richiesto il sequestro dell’area, le responsabilità sono dell’azienda che ha scavato sotto la collina, la Micromarmo. A gestirla c’è uno dei più potenti manager del territorio, Arturo Alberti, che è anche a capo delle piccole industrie veronesi. In attesa che la magistratura faccia il suo corso, agli abitanti del posto non resta che guardare impotenti le crepe che si aprono sulle loro case che le compagnie non vogliono più assicurare e che si deprezzano sempre di più. Il compito di fare i controlli spetterebbe alla Provincia di Verona. I cavatori hanno anche chiesto di ampliare l’area di escavazione, una richiesta che ha già incassato il parere positivo di impatto ambientale della Provincia di Verona, anche se con delle prescrizioni. Per ampliare la cava la ditta concessionaria deve comprarsi i terreni sotto cui scavare e Report ha scoperto che ben un quarto dei terreni per coincidenza sono di proprietà di un importante politico della Lega Nord, consigliere del Comune di Grezzana ed ex consigliere della Giunta provinciale di Verona che alla vigilia di ferragosto ha votato parere favorevole. Anche il sindaco di Grezzana, che per motivi di sicurezza potrebbe sospendere le escavazioni ha invece interessi privati con i cavatori del territorio.