Comitato di libertà di scelta vaccinale.

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La decisione della Regione Puglia di esaminare l’applicazione dell’obbligo vaccinale per l’accesso “ai servizi educativi e ricreativi, pubblici e privati” ha attivato un gruppo di cittadini, esercenti e genitori, costituiti in Comitato per la libertà di scelta vaccinale. A seguito di ampio e dettagliato esame, riteniamo doveroso esprimere le maturate riflessioni e gli specifici rilievi che di seguito vengono elencati:

  • Il D.P.R. 355/99 stabilisce che: “Nel caso di mancata presentazione della certificazione o della dichiarazione di cui al comma 1, il direttore della scuola o il capo dell’istituto comunica il fatto entro cinque giorni, per gli opportuni e tempestivi interventi, all’Azienda Unità Sanitaria Locale di appartenenza dell’alunno e al Ministero della Sanità”. La mancata certificazione non comporta il rifiuto di ammissione dell’alunno alla scuola dell’obbligo o agli esami.
  • Il D.P.R. 355/99 sancisce che coloro che respingono un minore o ne condizionano l’ammissibilità presso una qualsiasi struttura esercitano senza dubbio alcuno un abuso, del quale si può chiedere conto presso le sedi giudiziarie.
  • Il D.P.R. 355/99 si applica anche agli asili nido e alle comunità infantili dal momento che una differenziazione di applicazione/tutela porterebbe in sé dei chiari profili di incostituzionalità (art. 3 e art. 32 Cost.) nella parte in cui consentirebbe delle discriminazioni in base all’età anagrafica dei soggetti portatori di interessi.
  • Il sindaco, autorità sanitaria locale, ai sensi dell’art. 32 della legge n. 833/1978 e dell’art. 117 del D. Lgs. n. 112/1998, emana ordinanze contingibili e urgenti, con efficacia estesa al territorio comunale, in caso di emergenze sanitarie e di igiene pubblica, che di fatto, non solo nel territorio regionale ma in tutta l’Italia non sussistono.
  • Il decreto del tribunale dei Minori di Bari n. 506/08 del 2008 ha dichiarato che: “Non vi è alcuna norma che espressamente prevede la possibilità di somministrazione coattiva delle vaccinazioni, anche obbligatorie”.
  • Le ASL provinciali pugliesi hanno dichiarato che “Oggi l’obbligo alle vaccinazioni viene considerato desueto anche dagli operatori del settore. Così come desueta e traumatica viene ritenuta la segnalazione al Tribunale dei Minori e al Sindaco”.
  • Il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2016-2018 recita testualmente: “È cruciale che il cittadino venga coinvolto attivamente, abbia un accesso facilitato e amichevole ai servizi vaccinali e possa percepire la vaccinazione come un diritto e come una responsabilità” piuttosto che un obbligo coercitivo.
  • Non si prevede da parte della ASL il rilascio di alcuna certificazione di idoneità sanitaria per la frequenza al nido e alla scuola materna dei bambini.
  • Le strutture turistiche, che esercitano attività ricreative per i bambini, di fatto non possono allontanare le famiglie che arrivano da altri stati o regioni dove non vi sono leggi restrittive.
  • Tutte le attività territoriali che prevedono laboratori e incontri per l’infanzia, non possono controllare lo stato immunitario dei piccoli frequentatori: la vaccinazione non garantisce l’immunità. Ludoteche, teatri, circhi, artisti di strada, centri commerciali, gonfiabili, librerie, palestre, piscine ecc. potrebbero registrare un calo notevole dell’indotto.
  • Il diritto delle madri lavoratrici va tutelato, garantendo la presenza degli asili nido comunali su tutto il territorio , senza discriminazioni.
  • Tutti i dipendenti, insegnanti, collaboratori scolastici, dirigenti che risultano non immunizzati non potranno esercitare la professione in luoghi con bambini immunizzati.

In un periodo storico di grandi stravolgimenti e di perdita di certezze è fondamentale sostenere tutta la genitorialità. L’importanza delle vaccinazioni non va trascurata, ma rinsaldata attraverso progetti di qualità, con approcci di promozione alla cultura vaccinale. È fondamentale favorire relazioni improntate alla fiducia e all’ascolto. Tutta l’Europa sta viaggiando verso la libertà di scelta vaccinale, dando forza e senso ai principi enunciati dalla Convenzione di Oviedo. Una legge può solo custodire i valori più alti dell’Umanità, mai discriminarli o vanificarli. La Puglia ha intrapreso un iter per la libertà di scelta, seguendo l’esempio del Veneto e di altre regioni.
Crediamo che quando si tratta dei diritti fondamentali dei bambini sia necessario creare spazi di discussione, per tutte le parti coinvolte, pertanto Vi invitiamo ad organizzare un incontro con i referenti del Comitato per la libertà si scelta vaccinale finalizzato ad un confronto costruttivo e comunitario.

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