Fusione Nucleare Fredda

Mentre da diverse testate arriva la notizia della fusione a freddo sperimentata in Giappone da Yoshiaki Arata, leggo dall’unica fonte disponibile il New Energy Times che effettivamente l’esperimento ha avuto luogo alla presenza di 60 ospiti tra cui rappresentanti di industrie e giornalisti.
La dimostrazione, che vede generazione di calore dalla matrice di nanopolveri di biossido di zirconio e palladio caricata di deuterio, si basa sullo studio presentato un anno fa dallo stesso Arata.
Ma ho scoperto grazie agli attenti grillini del Meetup di Napoli che esiste un ‘inchiesta che vi segnalo  e che traccia la storia della fusione a freddo in Italia. Noi la conosciamo dal 1999 ma a nessuno interessa.
Per un motivo o per un’altro la sua scoperta è stata messa a tacere.
Gli scienziati sostengono che parlare oggi di fusione a freddo significherebbe sovvertire l’ordine economico che conosciamo e far perdere ricchezze a chi ne ha.
Insomma, meno se ne parla e meglio è.
Il boccone che non riesco ad ingoiare riguarda il fatto che il Prof. Rubbia, da quanto riferisce l’inchiesta di Rainews24, ne è perfettamente a conoscenza.

“Caro professor Rubbia, sono molto lieto che il programma di ricerca intrapreso da Giuliano Preparata abbia conseguito il suo scopo”
E’ il dieci Aprile del 2002. Il famoso elettrochimico britannico Martin Fleischmann ha appena visitato i laboratori di fisica nucleare dell’ENEA di Frascati. Lo scienziato che nel 1989 era stato emarginato dalla comunità’ scientifica per aver annunciato la possibilità’ che alcuni atomi possano fondersi a temperatura ambiente – la famosa “fusione fredda” – e’ un uomo compassato ma non riesce a trattenere l’entusiasmo. Decide di scrivere al premio nobel Carlo Rubbia, all’epoca presidente dell’agenzia italiana per l’energia, l’ENEA.
“I risultati ottenuti dai ricercatori italiani sono veramente impressionanti, e non esagero”.

 
 
Ritengo che, tutto quello che ho letto ed ho analizzato in video, non sia un semplice scoop giornalistico, ma l’applicazione di tempo e denaro in proprio di scienziati che non avranno mai giustizia dei loro sforzi.Ma veramente credete che sia possibile sovvertire l’ordine economico su cui si basa l’attuale sistema dell’energia ?

Energia a basso costo, senza radiazioni, senza smaltimento di scorie, senza costosi materiali e loro costose trasformazioni …. tutte le aziende che oggi lavorano in questo settore che fine farebbero ? Cosa si inventerebbero per elargire dividendi milionari ai propri dirigenti ?

In realtà forse è meglio pagare architetti ed ingeneri, costose parcelle per studiare la fattibilità del ponte sullo stretto, piuttosto che finanziare la ricerca …..

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