L’inchiesta – Sbirri dietro le sbarre

La trasmissione L’inchiesta linkata dal sito RaiNews24


Il carcere duro, dove lo Stato confina con la Mafia

La latitanza più leggendaria della storia di Cosa Nostra finisce in una masseria non lontana da Corleone. E’ l’11 aprile del 2006 quando gli uomini dello SCO e della Mobile di Palermo arrestano Bernardo Provenzano, la primula rossa di Cosa Nostra sfuggita per quarantré anni alle forze dell’ordine.
La sera stessa Provenzano viene trasferito in elicottero nel penitenziario di Terni, in regime di 41 bis, carcere duro.
Inizia allora una storia – di cui Rainews racconta per la prima volta i retroscena – di false notizie, pressioni e manovre sotterranee per condizionare la gestione del “detenuto Provenzano” e indurre l’amministrazione penitenziaria a trasferirlo in un altro istituto.
Qualcuno voleva ottenere informazioni da Provenzano tramite colloqui illegali, non autorizzati dalla magistratura? O si mirava a fare entrare il Capo dei Capi in contatto con altri boss di Cosa Nostra già detenuti?
Lo scenario che emerge fa pensare che anche in tempi recenti le carceri possano essere state teatro di un nuovo capitolo della trattativa tra Stato e Mafia.

 

Leggi anche:

REPORT – Un occhio di riguardo

Ad aprile di tre anni fa eravamo in pieno lockdown...

Report – La frazione di Prosecco

Dal 2009 un decreto ministeriale ha stabilito che l’uva chiamata prosecco per legge sin dal 1969 dovesse cambiare nome e diventare glera.

Lascia un commento