Il marchio Philips è sinonimo in tutto il mondo di alta qualità e design.
Televisori, stereo, rasoi elettrici: il meglio dell’elettronica di consumo che ha fatto la fortuna della multinazionale olandese. Un colosso da quasi 20 miliardi di euro di fatturato l’anno che presidia anche il settore dei dispositivi medici. Ma i bilanci dorati adesso sono minacciati da possibili risarcimenti milionari: per anni Philips ha venduto dei respiratori, che aiutano i pazienti con l’apnea del sonno, contenenti però una schiuma fonoassorbente che si degrada e può finire nelle vie aeree. Il materiale oltre al particolato irritante emette anche composti organici volatili dei quali si stanno testando potenziali effetti cancerogeni. Ora l’azienda sta rimpiazzando tutti i dispositivi per tutelare gli utenti, ma si è trattato di un incidente di percorso o di una colpevole negligenza? E soprattutto come è stato possibile che questi dispositivi siano stati usati per curare numerosi pazienti Covid-19?
Report ha provato a far luce sul caso.
