Domenico Iannacone comincia il suo nuovo racconto a Roma ed esattamente a Via Erminio Spalla 53 dove si trova un edificio di nove piani, con la facciata di vetro.
Fu costruito per ospitare uffici ma, fallita la società, il palazzo visse un lungo periodo di abbandono e graduale degrado. Il 23 maggio del 2008 cento famiglie, organizzate dai “Blocchi Precari Metropolitani” entrarono dal cancello aperto e occuparono la palazzina.
Oggi a via Spalla, così come in altri due edifici di recente occupazione, vivono nuclei familiari con stipendi di cinque seicento euro, invalidi con pensioni minime, disoccupati privi di reddito, rifugiati politici.
Gli inquilini sono italiani e stranieri, diversi per lingue, abitudini, religioni, ma uguali nel bisogno che li ha portati ad occupare. Domenico Iannacone si confonde con questi nuovi senza casa ed entra a via Spalla, dove una consuetudine di anni ha creato un condominio variopinto.
A concludere la puntata è Ugo Riccarelli e il racconto del trapianto di polmoni che circa venti anni fa gli ha salvato la vita.
Domenico Iannacone ricostruisce insieme ad Ugo il dizionario di questo viaggio al termine della notte: tempo e attesa, malattia contro salute, il donare e il ricevere, compatibilità contro rigetto. Così come in una macchina da riparare e rendere di nuovo efficiente, il corpo umano si può ricostruire nell’identità di chi lo abita: “Avrò bisogno di raccogliere tutto me stesso per accettare questa nuova vita che si sta trasformando già nella mia” – racconta Riccarelli – “ Io sarò sempre me stesso grazie al gesto di amore di uno sconosciuto, sarò il testimone di questo passaggio, resterò vivo per ringraziarlo”.