Report – Finché c’è guerra c’è speranza

La trasmissione Report di Milena Gabanelli linkata per chi non riesce a visualizzare dal sito Rai.tv causa “malfunzionamento” dello script silverlight …


15/11/2015

Sembra incredibile, ma in Italia c’è chi di giorno indossa i panni del fruttivendolo e la notte gioca a fare la guerra. Un filo rosso che parte da un paesino in provincia d’Imperia e arriva fino a dentro i palazzi di Agusta Westland – Finmeccanica. Nell’inchiesta realizzata da Sigfrido Ranucci, un trafficante d’armi svela alcuni dei meccanismi con i quali le armi arrivano nei paesi africani e in Medio Oriente. Il trafficante racconta anche dell’addestramento fatto sotto copertura nello Yemen dai militari italiani, finalizzato a preparare guerriglieri arabi da utilizzare in funzione anti Isis. Finito l’addestramento, però, nel giro di poche ore i combattenti sarebbero passati nelle fila dei terroristi.

Dall’inchiesta emerge soprattutto la storia di una struttura clandestina dedita all’arruolamento di contractor e all’addestramento di milizie. Una struttura formata da un ex camionista e rappresentante di aspirapolveri, coinvolto in passato in un traffico d’armi; un fruttivendolo sospettato di essere il punto di riferimento di Michele Zagaria, il più feroce dei capi del clan dei Casalesi; un colonnello dell’aeronautica in congedo; ex membri della legione straniera ed ex carabinieri. Tutti insieme, coordinati da un ex promoter della Mediolanum, avrebbero partecipato, con vari ruoli, a un progetto di addestramento di milizie su richiesta di un somalo che ha vissuto a lungo in Italia. Ufficialmente la finalità dell’addestramento sembra essere quella di formare milizie anti pirateria da utilizzare nei mari adiacenti il corno d’Africa. Ma è così? E perché il somalo utilizza una struttura clandestina invece di quelle ufficiali per realizzare il suo progetto? Sullo sfondo emerge il sospetto e il rischio che queste milizie possano confluire nelle fila delle organizzazioni terroristiche. Dall’inchiesta emerge anche che l’ex promoter della Mediolanum cercherebbe di piazzare in paesi sotto embargo elicotteri prodotti da Finmeccanica – Agusta, su incarico di Andrea Pardi, cioè del manager della società Italiana Elicotteri che si è reso protagonista circa un mese fa dell’incredibile aggressione al nostro inviato Giorgio Mottola. Pardi, per vendere a paesi in conflitto o sotto embargo, si sarebbe fatto aiutare da politici insospettabili.

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All’interno :

L’Arsenico e il vecchio Boss

min. 0:59:48 – Report torna a occuparsi delle casette dell’acqua dell’azienda legata a Felice Maniero. A giugno avevamo scoperto che in una residenza fittizia per senzatetto si nascondeva l’ex boss della mala del Brenta, che faceva affari con gli enti locali piazzando casette che erogavano acqua. Dopo l’inchiesta il Comune di Fonte Nuova, in provincia di Roma, ha chiesto alla Asl competente di effettuare un’analisi dell’acqua dopo il trattamento effettuato dall’azienda dell’ex boss. Il risultato è stato sorprendente: l’acqua superava i limiti di legge per l’arsenico. Secondo la Asl nessuno l’ha avvisata dell’installazione dell’impianto di acqua filtrata, nonostante la legge preveda l’obbligo di comunicazione agli organi di controllo. L’azienda di riferimento di Felice Maniero ha piazzato apparecchi per l’acqua filtrata anche nelle scuole pubbliche di altri comuni, ma per anni nessuno ha controllato la qualità, e così negli erogatori presenti nelle scuole sono state trovate addirittura larve di zanzara. Altri impianti di trattamento poi sono stati sospesi perché, a giudizio dei sindaci, non furono effettuate le manutenzioni previste dai contratti.

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