La trasmissione L’inchiesta linkata dal sito RaiNews24
L’Azerbajian per l’Europa è la porta che dà accesso alle grandi riserve di gas e petrolio del Mar Caspio.
Elio Ruggeri, capoprogetto del settore sviluppo idrocarburi per la Edison, spiega: “L’Azerbaijan oggi è al centro di una grande partita, gli osservatori internazionali lo chiamano il “big game” per assicurarsi l’accesso alle riserve energetiche del centro Asia”. E tra i concorrenti in lizza indica la Russia, che “ha la necessità di aumentare le proprie importazioni per mantenere stabili le esportazioni e garantire la crescita del mercato domestico”, la Cina che, come l’India, si prepara a far fronte al fabbisogno legato ai tassi di crescita in aumento, e l’Europa.
Anche l’Italia partecipa a questa gara con l’Eni che, insieme ad Exxon, Total e Shell, partecipa all’estrazione del petrolio dei pozzi di Kashagan in Kazakistan, e con la Edison.
L’Azerbaijan è un Paese tradizionalmente laico: è stato il primo paese islamico democratico, è stato il primo paese che ha prodotto industrialmente il petrolio. Il centro della capitale Bakù sembra il centro di una capitale europea con gli stessi negozi e gli stessi prezzi. Ma le apparenze ingannano e il grande gioco non si presenta semplice, soprattutto da quando un nuovo concorrente è entrato in campo: la jihad islamica.
Il ruolo di questo giocatore inedito e le implicazioni legate alla sua entrata in gara.