Troppo spesso ci troviamo di fronte alla lista degli ingredienti di un prodotto senza riuscire a decifrare quella serie di codici e di parole che riesce persino a metterci in imbarazzo, evidenziando la nostra ignoranza in merito…
Sarà per caso fatto apposta per poter inserire negli alimenti componenti dannosi senza che nessuno se ne accorga?!?!?
-Certo che No!!! Conosciamo ormai tutti la buona fede degli industriali nel farci assumere solamente prodotti di qualità!!!
Il tema che andiamo ad affrontare non è facile da capire e tanto meno da spiegare, cercheremo il più possibile di fare chiarezza affinché i consumatori siano coscienti di COSA acquistano ed assumono quotidianamente a tavola.
In questo articolo focalizzeremo quindi l’attenzione sui temuti GRASSI VEGETALI IDROGENATI.
Che cosa sono i Grassi Idrogenati?
Per capire esattamente la formula di questi grassi dovremmo avere alle spalle qualche lezione di chimica, quindi lascio a Wikipedia il compito di spiegare correttamente il così detto processo di Indurimento che in poche parole ha il compito di “idrogenare” la struttura di un grasso oleoso (di un olio allo stato liquido) trasformandola in un grasso solido. La sua invenzione risale alla metà dell’800, e pare sia dovuta alla necessità della marina francese di offrire ai propri militari un prodotto alternativo al burro che avesse caratteristiche migliori dal punto di vista economico e che si potesse conservare più a lungo senza irrancidire.
Per cosa vengono impiegati oggi?
L’idrogenazione di un olio restituisce una serie di “caratteristiche” decisamente interessanti, purtroppo soltanto dal punto di vista degli industriali.
I grassi vegetali idrogenati sono divenuti ben presto elementi fondamentali nella produzione in larga scala di centinaia di prodotti alimentari, questo principalmente per tre motivi:
- CONSISTENZA: in quanto conferisce ai prodotti industriali una consistenza pastosa, tipica di brioches, biscotti, merendine, crostate, snack, ecc…
- COSTO: il loro costo è di gran lunga inferiore rispetto a quello dei grassi naturali permettendo così costi decisamente più competitivi a discapito della qualità. Questo aspetto apre un’ampia forbice di impieghi per i quali il costo di produzione è l’elemento fondamentale da valutare; basti pensare alla produzione di gelato “artigianale” oppure hamburger e cotolette rivenduti ad 1 Euro o poco più…
- SCADENZA: la conservazione è uno dei fattori principali per la grande distribuzione; i grassi idrogenati possono garantire scadenze annuali quando un prodotto naturale non riuscirebbe ad arrivare a 30 giorni.
Mascherati da diversi nomi, li ritroviamo in Margarine vegetali IDROGENATE (attenzione agli ingredienti perchè esistono margarine totalmente vegetali), Merendine, Gelati, Budini, Cioccolatini, Biscotti, Torte, Dadi per brodo, Grissini, Creme spalmabili, Salatini, Preparati per Torte, Maionese , ecc… ecc…
I Grassi Idrogenati sono Dannosi alla salute?
Affermare che sono “Dannosi” sarebbe sminuirli!
Basti pensare che l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), l’Institute of Medicine (IOM) of the National Academies of Sciences, l’Engineering e il Medicine and Research Council americano hanno proposto per i grassi trans un “Tolerable Upper Intake Level” (UL), cioè una quantità tollerabile per l’organismo senza subire danni a breve o a lungo termine, pari a ZERO grammi!!
Negli Stati Uniti è obbligo del produttore indicare nell’etichetta la presenza di grassi acidi trans e persino la Mc Donald’s ha bandito i grassi idrogenati dagli hamburger per la presenza di tali grassi (a quanto risulta solo in America); e queste affermazioni in bocca alla Mc Donald’s sono eclatanti quanto la notizia che il Conte Dracula sostituisce il sangue con il sugo rosso!
La direttiva Europea obbliga si ad elencare in ordine di quantità tutti gli elementi che compongono l’alimento, ma è molto permissiva nel concedere l’autorizzazione ad elementi altamente dannosi all’organismo con nomi decisamente travisanti, come “acidi grassi vegetali”, “acidi grassi idrogenati”, “grassi vegetali” “grassi vegetali idrogenati” e “grassi parzialmente idrogenati”; insomma nomi che spaventano molto meno di quello che dovrebbero…
– Facendo leva sulla nostra naturale disinformazione in campo chimico-industriale, OMETTONO dalle etichette gli effetti collaterali di questi elementi a scapito della nostra salute e di quella dei nostri figli.
Sono decenni che medici e nutrizionisti mettono in guardia i consumatori dall’assumere prodotti contenenti grassitrans-acidi, poichè altamente nocivi.
Le patologie correlate alla frequente assunzione di grassi idrogenati non sono assolutamente da sottovalutare, studi autorevoli rilevano una stretta relazione con forme di ischemia celebrale (ictus celebrale); ma l’elenco delle “controindicazioni” è a dir poco inquietante:
- OBESITA’: sotto accusa sono guarda caso proprio i Fast Food, i grassi trans non sono riconosciuti dal nostro apparato digerente, quindi non vengono espulsi e si “accumulano” nel nostro sistema creando poco per volta gravi squilibri e disfunzioni ormonali. Uno studio ha dimostrato che se durante l’allattamento la mamma assume alimenti contenenti grassi idrogenati aumenterà il rischio nel bambino di accumulare grassi ed essere in futuro un bambino obeso.
- CANCRO al SENO: da una recente ricerca effettuata dalla University of California, emerge che una frequente assunzione di questi alimenti stimola una precoce crescita del seno; inoltre questi fattori conducono alla generazione di tessuti anomali nel seno che possono produrre il cancro al seno per entrambi i sessi.
- CANCRO allo STOMACO: gli effetti infiammatori e l’interferenza con la risposta immunitaria predispongono l’organismo al rischio di contrarre più facilmente malattie, poichè si modifica la permeabilità della membrana che diventa facilmente attraversabile da agenti patogeni. L’alterazione della membrana a livello di fluidità e permeabilità si traduce in un aumentato rischio di cancerogenesi in quanto l’alterazione delle membrane cellulari fa si che la cellula non funzioni più correttamente .
- DIABETE: la ricerca pubblicata sull’American Journal of Clinical Nutrition ha evidenziato la relazione tra l’assunzione di questi grassi e l’insorgenza del diabete mellito di tipo 2, questo fattore è spiegato dall’effetto pro-infiammatorio di questi grassi.
- ARTERIOSCLEROSI: i grassi idrogenati causano un aumento di Colesterolo chiamato “CATTIVO” diminuendo quello “BUONO”, tutto ciò causa gravissimi problemi cardiovascolari che spesso provocano improvvise morti per infarto del miocardio.
- ALZHEIMER: lo studio pubblicato sulla rivista specialistica Neurology, ha rilevato che il consumo di cibo spazzatura rende meno “forte” il cervello favorendo la degenerazione dei neuroni ed il precoce invecchiamento con conseguente perdita della memoria.
Ma ancora….
- Causano una riduzione di peso dei bambini alla nascita.
- Aumentano i livelli di insulina in risposta a un carico glicemico.
- Diminuiscono il livello di testosterone.
- Alterano la permeabilità e la fluidità delle membrane cellulari.
- Alterano la costituzione e il numero degli adipociti (cellule di deposito del grasso).
- Interferiscono con il metabolismo degli acidi grassi essenziali omega-3.
- Riducono la quantità di grasso nel latte nelle femmine che allattano in tutte le specie, incluso l’uomo, con grave danno al lattante.
In sostanza se continuiamo a fidarci ciecamente dei messaggi pubblicitari delle grandi multinazionali, continueremo inesorabili a riempire gli ospedali di ogni malattia immaginabile…
Grassi Vegetali, Grassi Vegetali NON Idrogenati, Grassi Idrogenati… Ma COSA devo Comprare?
Tutti coloro che hanno a cuore la propria salute e quella dei propri famigliari non possono fare a meno di controllare PRIMA dell’acquisto la Qualità dell’alimento, in modo da “nuocere” il meno possibile alla salute della nostra specie ed a quella del Pianeta.
E’ inevitabile però che anche il più puntiglioso consumatore si ritrovi in un labirinto di nomi e sigle senza poi riuscire a capire realmente la differenza tra “Sano” e “Tossico”.
Come già anticipavamo in precedenza le normative Europee sembrano schierate dalla parte dei produttori piuttosto che da quella dei consumatori; in attesa che i nostri sotto-pagati onorevoli si accorgano della nostra presenza, siamo obbligati a capire da soli la strada per uscire da questo labirinto di mezze verità e pubblicità ingannevoli.
Premesso che i diversi nomi corrispondono ai diversi processi di lavorazione che trasformano la materia prima in questi composti, cercheremo quindi di rendere più comprensibile il linguaggio industriale:
- Grassi Vegetali: questo tipo di grassi deriva dalla raffinazione di oli di qualità e tipologia ignota (la legge non obbliga specificare la provenienza); gli olii utilizzati sono di bassissimo costo e qualità e generalmente vengono impiegati quello di palma (responsabile della deforestazione), di cocco e di colza. Durante il procedimento di raffinazione si perdono tutte le proprietà delle vitamine e dei grassi “buoni” contenuti in origine, inoltre vengono contaminati da tracce di solventi utilizzati in fase di lavorazione. Sono gli ingredienti più utilizzati al momento nel commercio, non possono essere definiti tossici ma servirebbe maggior trasparenza sulla loro tipologia e provenienza.
- Grassi Vegetali NON Idrogenati: derivano da processi di lavorazione diversi dall’idrogenazione, sono meno pericolosi ma si tratta comunque di prodotti manipolati artificialmente, non naturali e magari ricavati da oli di qualità scadente o già rancidi. Inoltre, questi alimenti presentano comunque un elevato contenuto di acidi grassi saturi, quindi non bisogna farsi ingannare da aziende che si vantano di utilizzare questi elementi.
- Grassi Idrogenati: come appunto riportato nell’articolo è assolutamente importante controllare che l’alimento non presenti tracce di questi grassi poichè sono tossici e nocivi alla nostra salute.Sono caratteristici degli alimenti conosciuti come “cibo spazzatura”, i migliori fornitori sono guarda caso i Fast Food, per fortuna le principali aziende alimentari Europee hanno già da tempo preso le distanze da questi Killer.
Occorre precisare che i GRASSI sono Molto utili al nostro organismo se si presentano nel loro stato naturale, sia in forma liquida come l’olio d’oliva, girasole, soia, sia in forma solida come i grassi provenienti dalla frutta secca a guscio; tutti quei grassi solidi che troviamo negli alimenti preconfezionati sono dannosi poichè provenienti da processi chimici che il nostro organismo non è in grado né di riconoscere né di gestire.
Quindi: OCCHIO ALL’ETICHETTA!
In questo articolo abbiamo voluto affrontare il tema “GRASSI”, che in Italia è ancora troppo sotto valutato per via della mancata emergenza, mentre gli Stati Uniti stanno correndo ai ripari dopo decenni di alimentazione scorretta ed insana; tuttavia è importante imparare dagli sbagli e correggere la direzione prima che sia troppo tardi.
Per continuare ad approfondire questo argomento ti consiglio alcuni interessanti articoli che abbiamo voluto riportare per dovere di cronaca.
Ti ricordo che la condivisione di queste informazioni è fondamentale per poter fornire a tutti coloro che vogliono aprire gli occhi una giusta e corretta informazione.
Scienza Vegetariana – Etichette Grassi Nocivi
Dottorperuginibilli – Cause e Conseguenze dei Grassi Idrogenati
Cibo360: Grassi Idrogenati e Margarina
Albanesi: Che Cosa Sono i Grassi Idrogenati
Leziosa: Grassi Idrogenati
Benessere360: Grassi Idrogenati
Guida al Consumatore: Sei Barrette a Confronto
Il Nuovo Mondo
Disinformazione
My Personal Trainer – Grassi non Idrogenati
Well Me – Alimentazione Grassi Idrogenati
Il Fattaccio: Grassi Idrogenati