L’inchiesta – VOLI SEGRETI CIA, IL CASO AL KASSIM *

La trasmissione L’inchiesta linkata dal sito RaiNews24


La Commissione d’inchiesta del Parlamento europeo sui voli segreti della Cia ha ascoltato il 14 settembre 2006 a Bruxelles, i legali di tre cittadini europei che sarebbero stati sequestrati clandestinamente negli anni scorsi. Uno di tre e’ un cittadino italiano di origine marocchina.

Si tratta di Britel Abu Al Kassim. Arrivato in Italia nel 1989 ha avuto la cittadinanza italiana nel 1999. Al Kassim fu sequestrato in Pakistan nel 2002 e fu trasferito con un volo segreto in Marocco dove e’ attualmente incarcerato. Nell’inchiesta abbiamo raccolto la testimonianza del suo avvocato, Francesca Longhi e della moglie Khadja Anna Lucia Pighizzini.

Sempre a proposito di voli segreti della Cia, la Commissione giustizia del Consiglio d’Europa ha prolungato il mandato del suo relatore, il consigliere di Stato svizzero, Dick Marty. La Commissione ha preso la decisione all’unanimità e ha scelto di pubblicare tutte le informazioni sui voli sospetti ottenute da Marty nell’ambito della sua inchiesta. I documenti saranno resi noti presto al pubblico.

Proprio in questi giorni, infine, giunge a conclusione l’inchiesta ufficiale delle Autorita’ canadesi sul caso di Maher Arar, l’ingegnere informatico di Ottawa, deportato con un volo segreto dei servizi americani in Giordania e poi trasferito in Siria dove fu torturato per mesi. Arar fu ascoltato dalla Commissione europea il 23 marzo del 2006 (potete vedere l’intervista tra le nostre inchieste) dove racconto’ che il suo sequestro ebbe come sfondo anche l’Italia dato che il suo volo segreto avrebbe fatto scalo presso l’aeroporto di Ciampino. In questi giorni il giudice canadese Dennis O’Connor, che ha condotto l’inchiesta, ha dimostrato, attraverso un voluminoso rapporto, che Arar non aveva alcun legame con la rete del terrorismo internazionale. Secondo il magistrato le autorita’ canadesi non hanno partecipato direttamente alla decisione di inviare Arar in Siria, ma le autorità statunitensi si sono “molto probabilmente appoggiate” per la loro decisione su informazioni trasmesse dalla polizia e dai servizi segreti canadesi.

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