Un breve ma significativo racconto scritto da Alessio su Facebook, e diffuso attraverso la pagina “Ecco Cosa Vedo”:
Il contadino camminava sul marciapiede, si guardava intorno e vedeva gente che si era fatta fare un naso finto come quelli delle foto sui giornali, gente con le tette finte, fatte come quelle delle foto sui giornali, gente coi capelli del colore di quelli delle foto sui giornali.
Il contadino non ci capiva molto di queste cose.
Andava a giocare a calcio con gli amici in un campo con l’erba finta. Anche le sigarette erano finte ma si diceva che non facessero male come quelle vere. I suoi amici parlavano di giochi a cui partecipavano in rete, giochi nei quali si coltivavano campi finti e si ottenevano frutti finti.
Il contadino non ci capiva molto di queste cose ma non era sicuro che questo servisse ad esercitare fantasia e creatività.
Il contadino andò dall’azienda che gli aveva promesso i semi miracolosi. C’era una ragazza graziosa e gentile che gli spiegò che le sue piante sarebbero state perfette e inattaccabili dai parassiti. Il contadino piantò quei semi ed era vero: le piante crebbero perfette e inattaccabili.
Quelle piante generarono altri semi, il contadino li tenne da parte e li piantò. Ma non crebbe nulla. Allora tornò dall’azienda dai semi miracolosi. Non c’era la stessa ragazza dell’anno prima ma anche questa nuova ragazza era graziosa e gentile. Gli spiegò che sì, le sue piante erano sterili, ma questo era il prezzo per essere così perfette, gli spiegò che da loro avrebbe trovato sempre semi perfetti e miracolosi.
Attraverso il vetro di un ufficio il contadino vide un responsabile di quell’azienda e capì che il futuro sognato da quell’uomo non era il futuro sognato da lui.
Il futuro voluto da quell’uomo era un mondo in cui le piante fossero tutte sterili e i semi brevettabili, un mondo in cui le specie da lui non controllate sarebbero sparite, così quell’uomo avrebbe potuto stabilire il prezzo della natura.
Il contadino ripensò a suo padre che gli parlava di quando sulle montagne i giovani nascondevano le armi.
Il contadino non ci capiva molto di queste cose, ma pensò che forse in futuro i rivoluzionari non avrebbero perso il loro tempo in esercizi militari, forse in futuro i rivoluzionari sarebbero stati contadini come lui, che nascondevano semi non brevettati, che facevano crescere piante attaccabili ma feconde, che facevano di tutto perché la natura non fosse soggetta al dritto di copyright.
Il contadino, per quella sera decise di non guardare il telegiornale, perché tutte le altre sere lo aveva guardato e mai nessuna protezione civile lo aveva avvisato della calata delle piante sterili che fanno frutti identici e perfetti.
Non ci capiva molto di queste cose, ma pensò che l’indomani forse il sole sarebbe sorto comunque.