L’inchiesta – Comiso, l’aeroporto che non decolla

La trasmissione L’inchiesta linkata dal sito RaiNews24


Ufficialmente all’aeroporto di Comiso non si vola perché manca l’intesa con Enac, l’authority che gestisce l’aviazione civile, e l’Enav, la società di controllo del traffico aereo. Il primo e unico volo ad atterrare a Comiso risale al 30 aprile 2007. A bordo dell’aereo di Stato c’erano l’allora ministro degli esteri Massimo D’Alema che, con il sindaco della città e altre autorità, per l’occasione intitolò lo scalo a Pio La Torre, il parlamentare ucciso dalla mafia e che proprio qui condusse la sua battaglia pacifista contro gli euromissili. Ma da allora nessun volo nonostante lo scalo sia finito da tempo. Lo scalo impiega già una sessantina di pompieri ma per non fare nulla e ha persino un sito web perfettamente funzionante dove offre il meteo, le news, segnala alberghi e ristoranti ma senza decolli o partenze. Dal 5 novembre al 5 dicembre l’aeroporto di Catania Fontanarossa verrà chiuso per lavori di riqualificazione e neanche in questa occasione si è puntato su Comiso ma sull’aeroporto militare di Sigonella. Ma un’altra tegola potrebbe abbattersi su Comiso: se l’aeroporto non apre entro l’anno l’Unione Europea potrebbe chiedere indietro parte dei contributi stanziati per la costruzione dell’aeroporto. Una cifra non da poco che oscilla dai 10 ai 20 milioni di euro ma sarebbe l’ennesima storia di sprechi e opportunità di lavoro che andrebbero in fumo in Italia e nel Mezzogiorno.

 

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