L’inchiesta – Gli ebrei di Teheran *

La trasmissione L’inchiesta linkata dal sito RaiNews24


Viaggio nella più grande comunità ebraica del Medio Oriente. Eccezionalmente le telecamere di Rainews24 sono state ammesse nelle scuole, negli ospedali e nelle sinagoghe degli ebrei di Teheran.

Nella Repubblica islamica dell’Iran oggi vivono dai 25 ai 35 mila ebrei, la più grande comunità fuori dello Stato d’Israele. Secondo i dati che la stessa comunità ci fornisce.
La maggioranza degli ebrei iraniani vive nella capitale, circa settemila a Shiraz e alcune migliaia a Isfahan, città della quale gli ebrei si considerano i fondatori. Fu qui infatti che si stabilirono più di 25 secoli fa, quando Ciro il Grande, re dei persiani, li liberò dalla schiavitù babilonese.

Ma come si concilia tutto questo con le dichiarazioni del presidente Ahmadinejad che ha ospitato nel dicembre 2006 una conferenza internazionale sull’Olocausto affermando che si tratta solo di una leggenda mettendo in dubbio la verità sulla Shoah e aggiungendo che lo stato di Israele va cancellato dalle mappe geografiche?
È solo una provocazione o un ammiccamento ai palestinesi? Oppure l’ennesima scintilla tra i musulmani sciiti iraniani e i palestinesi sunniti? Certo è che Hamas definì subito eccellenti le posizioni di Ahmadinejad su ebrei e Israele. E i buoni rapporti aumentarono con una cospicua donazione iraniana ad Hamas.

La comunità ebraica di Teheran rifiuta di commentare. Finora hanno vissuto in pace con i loro connazionali di religione musulmana e dalla rivoluzione islamica di Khomeini nel 1979 godono della libertà religiosa così come armeni, cristiani e zoroastriani. Uno dei 290 seggi parlamentari iraniani è riservato, per legge, ad un ebreo.

Quindi mentre da fuori, tra cui molti ebrei di origine iraniana, tracciano dei parallelismi tra la situazione degli ebrei in Iran oggi e quella degli ebrei europei nelle prime fasi del regime nazista, i leader ebraici in Iran respingono questo tipo di confronto. Sottolineando il fatto che se da un lato Ahmadinejad nega l’Olocausto, dall’altro i capi della comunità ebraica si sentono sufficientemente tutelati e negano di essere sotto pressione.

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