L’inchiesta – Dimenticare Hiroshima *

La trasmissione L’inchiesta linkata dal sito RaiNews24


Il 17 gennaio 2007 l’associazione degli scienziati atomici – un gruppo che vanta al proprio interno ben 18 premi nobel – ha spostato avanti di 2 minuti la lancetta dell’orologio simbolico che segnala quanti minuti mancano alla fine del mondo.

Oggi mancano solo cinque minuti alla mezzanotte del pianeta. Piu’ dei due minuti che mancavano nel 1952, quando gli Stati Uniti testarono la prima bomba all’idrogeno ma molto meno dei 17 minuti che si raggiunsero alla fine della Guerra fredda, nel 1991.

La nuova frontiera e’ la realizzazione di testate sempre piu’ piccole, dotate di sofisticati inneschi di precisione che possono ridurre la potenza a livelli accettabili in un reale campo di battaglia: al contrario della bomba atomica classica e degli ordigni di seconda e terza generazione le armi di quarta generazione non contaminano l’ambiente per centinaia di anni. La radioattivita’ residua potrebbe essere molto bassa, qualcosa di simile alla radioattivita’ causata dalle armi contentente uranio impoverito. Secondo il fisico svizzero Andre’ Gsponer l’uranio impoverito sarebbe stato utilizzato per la prima volta in Iraq nel 1991 proprio per rompere il tabu’ che resisteva dal 1945 e “sdoganare” le “armi nucleari di quarta generazione.

Sull’ efficiacia delle Minukes e delle armi nucleari di 4a generazione sono stati intervistati l’ ex analista del Pentagono ed ora collaboratore del Washington Post William Arkin, Robert Nelson della Federation of American Scientist Prof. alla Princeton University e l’ ex ministro dell Energia Atomica Russa Vicktor Nikitovich Mikhailov.

L’orologio del Bulletin of Atomic Scientists di Washington continua a ticchettare da oltre sessanta anni, ora piu’ lento, ora piu’ veloce. Nell’epoca inaugurata dai funghi di Hiroshima e Nagasaki molte volte la mezzanotte e’ sembrata imminente.

Per fortuna nessuno ha valicato quel confine. Ma quel confine esiste ancora?

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