I media hanno letteralmente fatto sparire metà del globo. Nessuna notizia viene data su quanto sta succedendo nell’emisfero sud, a causa di uno dei più gelidi inverni mai subiti.
Meglio parlare di caldo nel nord. Chissà come mai?
Ancora una volta i media fanno di tutto per poter portare acqua al mulino del riscaldamento globale.
Pur sapendo che i cambiamenti climatici non si misurano su singoli episodi, la stampa e la TV continuano a insistere su notizie che vengono allacciate immediatamente a questa situazione.
Sulle motivazioni non voglio tornare, avendone già discusso e parlato a lungo. Tuttavia, ciò che risulta evidente è che la nostra Terra ha perso completamente uno dei suoi emisferi, quello meridionale! Sarà solo per un caso o perché esso sta vivendo uno dei suoi inverni più rigidi?
Forse fenomeni troppo “freddi” non fanno gioco ai sostenitori indefessi del riscaldamento globale ed è meglio nascondere le notizie che provengono da sud.
Questo tipo di comportamento, già da solo, fa pensare che qualcosa non quadri del tutto. Se si è veramente convinti delle prove che si sbandierano a destra e a sinistra, non si dovrebbe aver paura di citare anche episodi che sembrano andare controcorrente.
In qualche modo continuo a sentire puzza di bruciato…
E a proposito di bruciato, ecco insistere continuamente sulle foreste russe che bruciano e collegarle al riscaldamento globale.
Oppure sullo scioglimento dell’artico (a questo punto non dovrebbe più avere ghiaccio …), su enormi iceberg che si staccano (ma è sempre successo …), sul livello marino che sale (esistono ancora le città costiere?).
Tutto, però, succede solo al nord, dove abbiamo l’estate.
E a sud ?
Tutto normale e senza problemi? Sembrerebbe proprio di sì.
Ed invece no, assolutamente no e per saperne qualcosa bisogna andare a spulciare la stampa locale. Eccovi allora alcune informazioni con le relative fonti. A buon intenditor poche parole…
- 17 giugno 2010: 500 pinguini africani muoiono per il freddo a causa dell’ondata glaciale che ha toccato la Provincia del Capo orientale in Sud Africa
- 19 luglio 2010: il freddo glaciale distrugge in Sud Africa parecchie centinaia di Sistemi Solari Termici
- 5 agosto 2010: neve sul Brasile e temperature sotto zero nel River Plate. Moria di pesci tropicali
- 6 agosto 2010: il Sud America è colpito da un’ondata di freddo eccezionale. Nella Bolivia dell’est si è scesi fino a -6°C. Milioni di pesci abituati a nuotare a circa 20°C muoiono congelati. Analoga fine per rettili, uccelli, tartarughe. Come conseguenza le acque sono diventate imbevibili e il governo ha chiuso la pesca per l’intero anno. Le morti di persone e animali in Argentina, Uruguay, Paraguay e Brasile del Sud aumentano. Un metro di neve copre la Patagonia e lungo le Ande si sono interrotte le comunicazioni. Moltissime culture cilene di agrumi e avocado sono state distrutte, riducendo l’esportazione del 40%
- 9 agosto 2010: gli australiani hanno vissuto la mattinata più fredda degli ultimi 30 anni. Sidney si è svegliata sotto una coltre di gelo.
Nel frattempo la copertura ghiacciata dell’Oceano Antartico è arrivata ad un valore che è 1,3 milioni di chilometri quadrati sopra la media dell’intervallo 1979-2008 e continua a crescere. Questa situazione controbilancia abbondantemente la perdita di ghiaccio dell’emisfero nord e stabilisce in 20 milioni di chilometri quadrati la copertura glaciale totale sul pianeta.
Insomma, non solo i media cercano di nascondere il dissenso che esiste tra i vari scienziati sul riscaldamento globale, ma addirittura cancellano la metà del mondo sotto l’equatore.
Complimenti!