L’inchiesta – JSF, L’AEREO DALLE ALI D’ORO *

La trasmissione L’inchiesta linkata dal sito RaiNews24


Si chiama Jsf (Joint Strike Fighter) – il cacciabombardiere invisibile di ultima generazione – il programma piu’ costoso nella storia della Difesa degli Stati Uniti. Ma per la prima volta un aereo da combattimento statunitense nasce con i finanziamenti non solo degli americani ma anche del governo britannico, olandese e italiano.

Quanto costerà un aereo del genere? Secondo il Sottosegretario alla difesa Lorenzo Forcieri “dai 40 ai 50 milioni di dollari quello normale, dai 50 ai 60 il secondo tipo e 60-70 quello a decollo verticale”. Ma il direttore della rivista militare “Military Technology” Ezio Bonsignore dubita “che ci sia qualcuno che lo sappia davvero” quanto costa. Non è il solo a pensarlo, anche Gerrit de Jong Membro della Reken Kamer (la Corte di conti Olandese) reputa che i costi di questo aereo “Non li sa nessuno, e non si sapranno fino a quando non arriverà il giorno in cui bisognerà pagare”.

Ma allora perchè imbarcarsi in una operazione così rischiosa?

Un’operazione che ha bloccato lo sviluppo dell’aeronautica militare europea, secondo Bonsignre.

Un’operazione, secondo la senatrice Silvana Pisa, segretario della Commissione difesa, che “non garantisce, in questo armamento, il passaggio di know how. Hanno un bel dire che questo avviene ma il passaggio di tecnologie non c’è. Lo stesso ministero delle attività produttive lo denunciò”.

Anche “Govern acconting office“ del Congresso americano ha lanciato l’allarme su un progetto che ha perso “l’equilibrio tra rischi tecnici, limiti finanziari e richieste di servizi operativi” .

Concepito dagli strateghi del Pentagono nei primi anni 90, il Joint Strike fighter è entrato in produzione a basso regime nel 2006, ma ancora per anni si protrarrà la fase dei test e dello sviluppo.

Tra il 1998 e il 2007 gli Stati Uniti hanno firmato memorandum bilaterali con 8 Paesi che hanno scelto di finanziare il programma, partecipando alle fasi di sviluppo e produzione: tra questi l’ lItalia.

Diversi uffici delle Corti dei Conti dei paesi coinvolti nel finanziamento hanno iniziato un monitoraggio per impedire che il progetto vada fuori controllo. Si tratta di riunioni internazionali alle quali è stato invitato anche un rappresentante della Corte dei Conti italiana, che fino ad ora, secondo Gerrit de Jong, non ha mai partecipato.

 

Leggi anche:

REPORT – Un occhio di riguardo

Ad aprile di tre anni fa eravamo in pieno lockdown...

Report – La frazione di Prosecco

Dal 2009 un decreto ministeriale ha stabilito che l’uva chiamata prosecco per legge sin dal 1969 dovesse cambiare nome e diventare glera.

Lascia un commento