
30/04/2012
Pietro Rotari (Verona, 1707 – San Pietroburgo, 1762) nacque da una famiglia nobile, il conte Rotari frequentò dapprima l’incisore Robert van Auden Aerd (giunto a Verona al seguito del mecenate e vescovo Francesco Barbarigo), per poi passare nella scuola del pittore veronese Antonio Balestra. Il suo percorso lo porta lontano, alla corte dello zar a San Pietroburgo. Forse per questo i suoi dipinti -nonostante fossero soggetti comuni a quel tempo- non ritraggono quasi mai santi o scene bibliche, ma soprattutto belle dame e donne comuni. La gamma dei colori della sua tavolozza è essenziale: fa uso di varie tonalità di grigi, marroni tenui, verde oliva, rosa e neri, e il bianco per le lumeggiature, le perle e i merletti.