Petizione regione Toscana – per l’informazione e la libertà di scelta nella vaccinazione

Al Presidente della Regione Toscana
dott. Enrico Rossi

All’Assessore al Diritto alla Salute
dott. Stefania Saccardi

Ai Consiglieri Regionali tutti

Egregi Presidente, Assessore e membri del Consiglio Regionale,

consapevoli della gravosa responsabilità a cui sarete presto chiamati in relazione alla Proposta di Legge 164, Vi sottoponiamo alcune nostre riflessioni che speriamo possano esserVi di aiuto nel prendere una decisione matura e rispettosa del diritto alla salute e del diritto all’istruzione di tutti i bambini toscani.

Cogliamo l’occasione per ringraziare nuovamente il Presidente della Commissione Sanità e tutti i suoi membri, per averci consentito di esprimere e motivare le nostre perplessità. Questo percorso di ascolto e riflessione si è rivelato prezioso per far emergere tutte le implicazioni del caso e, crediamo, per abbattere reciproche diffidenze e dare luogo a una valutazione più serena e approfondita nel merito di questo tema tanto delicato.

Senza voler argomentare nuovamente le ragioni del nostro dissenso, ampiamente rappresentate da tanti genitori in sede di audizione della Commissione, ci limitiamo a richiamarle per sommi capi:

  • La vaccinazione rappresenta uno strumento indispensabile per la tutela della salute pubblica, ma come ogni intervento medico deve essere valutato nel suo rapporto tra rischi e benefici.
  • Non ci troviamo in presenza di epidemie o di deterioramento delle condizioni socio-sanitarie, e l’ipotesi avanzata da alcuni, secondo cui potrebbero verificarsi in caso di riduzione delle coperture vaccinali, è ad oggi smentita dall’assenza di epidemie di queste malattie anche nei Paesi europei con coperture vaccinali molto inferiori al 95%. [1]
  • La vaccinazione massiva della popolazione infantile senza una corrispondente copertura della popolazione adulta, risulta inutile rispetto all’obiettivo dichiarato di proteggere i soggetti immunodepressi, sia nelle comunità infantili che in ogni altro contesto pubblico o privato abitualmente frequentato dai bambini. [2]
  • Dato che alla vaccinazione non corrisponde necessariamente l’immunizzazione, in assenza di verifiche sull’avvenuta risposta anticorpale, neppure il 100% di soggetti vaccinati può garantire la totale copertura della comunità. [3]
  • L’affermazione dell’assoluta sicurezza dei vaccini e la negazione dei danni da vaccino, di cui purtroppo molti di noi sono testimoni in prima persona, intaccano la fiducia di noi genitori nei confronti del provvedimento e delle sue motivazioni. [4] [5]
  • Impedire l’accesso alle comunità d’infanzia ai bambini non vaccinati, rappresenta un atto discriminatorio e in evidente contrasto con i dettami della nostra Costituzione, dalla Convenzione di Oviedo e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. [6] [7] [8]
  • I costi sociali di tale esclusione sono di portata rilevante, sia per i bambini, sia per le famiglie.
  • La cosiddetta esitazione vaccinale [9] si fonda su timori radicati e profondi, a cui l’obbligo non fornisce una risposta, contribuendo anzi ad amplificarli ed inasprirli.

Nell’asserire che l’obbligo non ci induce né motiva a vaccinare, ma anzi fa crescere in noi diffidenza e timori, desideriamo rispettosamente sottoporre alla Vostra attenzione alcune questioni che noi genitori riteniamo di fondamentale importanza per ripensare con maggiore fiducia alla pratica vaccinale:

Migliorare l’informazione
Informare sulle malattie, modalità di trasmissione, possibili complicanze, situazione epidemiologica, in modo corretto e non allarmistico. Nell’informazione data non possono essere negati o taciuti i possibili eventi avversi anche gravi che, seppur in minima parte, possono avvenire. Il negarli o tacerli allontana chi sa che tali reazioni avverse possono accadere, e mina gravemente la fiducia nella competenza o nella buona fede dell’interlocutore.

Attuare una politica di vaccino vigilanza attiva
La promozione della segnalazione di tutte le sospette reazioni avverse consentirebbe di avere un quadro più trasparente e di vaccinare in maggiore sicurezza. Il medico vaccinatore dovrebbe mettere a disposizione dei genitori i foglietti illustrativi dei vaccini, invitare a tenere un diario post vaccinale e richiamare per avere informazioni sulle possibili reazioni avverse 7 giorni, 30 giorni e 6 mesi dopo il vaccino. Tutte le sospette reazioni avverse (gravi e non gravi, note e non note, come previsto dalla normativa italiana sulla farmacovigilanza) devono essere segnalate all’AIFA, indipendentemente dalla valutazione del singolo medico rispetto alla possibile correlazione con il vaccino; solo così, attraverso l’analisi di una grande quantità di dati, si potranno trarre delle conclusioni significative e dare indicazioni credibili sui fattori di rischio.

Attuare pienamente la Legge 210/92
L’art. 7 della Legge 210/92 [10] prevedeva che entro sei mesi dalla sua entrata in vigore fossero attuati progetti di informazione sulle complicanze causate da somministrazione di vaccinazioni o emoderivati. Sono passati 25 anni e ciò non è avvenuto. Allo stesso modo non sono mai stati attuati “progetti, prioritariamente rivolti ai genitori, alle scuole e alle comunità in genere”, che assicurassero “una corretta informazione sull’uso dei vaccini, sui possibili rischi e complicanze, sui metodi di prevenzione”, così come è stata completamente disattesa l’indicazione di dare alla Legge 210/92 “la massima pubblicità a cura degli assessorati alla sanità delle regioni e delle province autonome”. [11]

Attuare il D.M. 30 Aprile 2015
Chiediamo che venga fatta formazione ai medici tramite corsi di formazione e altre iniziative appropriate, come previsto dal D.M. 30/04/2015 [12], affinché vengano sensibilizzati a segnalare tutte le sospette reazioni avverse. In particolare i pediatri i quali, ci spiace osservare, spesso mostrano di avere una conoscenza non approfondita sul tema dei vaccini e scarsa propensione alla segnalazione della reazione avversa.

Supportare le famiglie e condividere le responsabilità in caso di reazioni avverse
Chiediamo che la Regione supporti, nei modi e termini di sua competenza, i genitori che riscontrino una reazione avversa; ci auguriamo che le famiglie siano facilitate e non ostacolate nell’accesso all’indennizzo previsto dalla legge 210/92, che i costi per le famiglie possano diminuire e l’appoggio delle istituzioni essere maggiore.

Chiediamo che non siano solo i genitori, con la firma del consenso informato, ad assumersi la responsabilità di un atto sanitario con potenziali effetti indesiderati, ma che tale responsabilità debba essere condivisa con il pediatra del bambino dopo una seria ed attenta anamnesi individuale e familiare.

Personalizzazione del calendario vaccinale
La maggior parte dei genitori non esclude a priori l’idea di vaccinare, ma desidera approfondire l’argomento e poter stabilire un calendario vaccinale personalizzato, avvalendosi del consiglio del pediatra.

Prima dell’inoculazione di qualsiasi vaccino, dovrebbero essere condotte almeno quelle indagini anamnestiche e quelle visite mediche che sono altresì raccomandate negli stessi fogli illustrativi dei vaccini [13], e che attualmente non vengono eseguite. Queste analisi potrebbero evidenziare la presenza di fattori di rischio che renderebbero consigliabile rimandare la somministrazione del vaccino.

Spesso i genitori, pur convinti della validità della pratica vaccinale, scelgono di attendere che i figli siano un po’ più grandi dei tre mesi di età, momento in cui viene dato inizio al calendario vaccinale attuale. Questo per una elementare precauzione: sono gli stessi foglietti illustrativi dei vaccini ad avvertirci che in presenza di allergie a determinate sostanze non bisogna procedere alla somministrazione del vaccino [14]; ma quanti genitori sanno a cosa è allergico il figlio di 3 mesi? Con il consiglio attento del pediatra ogni situazione potrebbe essere valutata in modo adeguato.

Migliorare l’offerta dei vaccini
Chiediamo che le istituzioni pubbliche, nell’ambito delle proprie competenze, si facciano portatrici degli interessi dei cittadini e della istanze della salute pubblica, adoperandosi affinché siano resi disponibili da una parte i soli vaccini obbligatori [15], non in associazione con altri, e dall’altra parte i vaccini singoli, attraverso l’uso dei quali possa essere semplificata la facoltà di personalizzare il calendario vaccinale.

In conclusione, auspichiamo che la feconda discussione di questi mesi sia la base per porre in essere politiche vaccinali più rispettose e inclusive, capaci di coinvolgere attivamente le famiglie ed accompagnarle in un percorso consapevole orientato alla tutela della salute dei bambini e della popolazione, migliorando l’offerta vaccinale, fornendo informazioni chiare e trasparenti sui dati epidemiologici delle malattie, rafforzando la vaccino-vigilanza attiva, fornendo dati completi ed attendibili sulle possibili reazioni avverse, dando piena attuazione alle leggi 210/92 e 238/97, e rinsaldando l’indispensabile rapporto fiduciario tra medico e paziente.

Crediamo infatti fermamente che soltanto con una maggiore consapevolezza da parte di tutti i soggetti coinvolti si possa arrivare ad un uso dei vaccini responsabile e utile per la salute individuale e pubblica, e che in ogni caso le vaccinazioni non dovrebbero mai essere usate come discriminante per l’accesso ai servizi educativi.

Grazie.

RIFERIMENTI:

  1. http://data.euro.who.int/cisid/?TabID=413299
  2. http://www.assis.it/wp-content/uploads/2016/01/crude-herd-immunity.pdf
  3. http://www.immunise.health.gov.au/internet/immunise/publishing.nsf/Content/frequently-asked-questions#04
  4. http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=26671 
  5. http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Sindispr&leg=17&id=937854
  6. https://www.senato.it/1025?sezione=121&articolo_numero_articolo=32
  7. http://www.unimi.it/cataloghi/comitato_etico/Convenzione_di_Oviedo.pdf
  8. http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=URISERV%3Al33501
  9. http://www.who.int/immunization/sage/meetings/2014/october/1_Report_WORKING_GROUP_vaccine_hesitancy_final.pdf
  10. http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_normativa_1556_allegato.pdf
  11. http://www.parlamento.it/parlam/leggi/97238l.htm Legge 238/97, Art. 1, Comma 13
  12. http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2015/06/23/15A04666/sg;jsessionid=AsC5-TVx4fPlTOQMM5SIqw__.ntc-as5-guri2a
  13. INFANRIX HEXA – foglietto illustrativo, punto 4.4: La vaccinazione deve essere preceduta dall’esame dei rilievi anamnestici (con particolare riguardo alle precedenti vaccinazioni e al possibile manifestarsi di eventi indesiderati) e da una visita medica. http://www.ema.europa.eu/docs/it_IT/document_library/EPAR_-_Product_Information/human/000296/WC500032505.pdf
  14. INFANRIX HEXA – foglietto illustrativo, punto 4.3: Controindicazioni – Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti o alla neomicina e polimixina. http://www.ema.europa.eu/docs/it_IT/document_library/EPAR_-_Product_Information/human/000296/WC500032505.pdf
  15. Ricordiamo che l’8 febbraio 2017 in Francia il Consiglio di Stato ha ordinato al Ministero della Salute di rendere disponibili, entro sei mesi, i soli 3 vaccini (DTP) obbligatori per legge per i bambini al di sotto dei 18 mesi senza combinazione con altri vaccini.

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