Radioattività in casa

RADIOATTIVITÀ IN CASA VOSTRA?

Sì. Senza saperlo, potreste avere in casa vostra un livello pericoloso di radioattività.   Siete certi dei materiali con i quali è stata costruita?
E sapete anche cosa c’è nel sottosuolo? No? Allora leggete ….

IL CEMENTO

Nel caso del cemento incide fortemente la zona di provenienza. Mentre il Cemento Portland presenta contenuti livelli di radioattività naturale, il Cemento Pozzolanico, proveniente da suoli di estrazione ricchi di elementi uranici, ha valori sensibilmente più elevati, fino a 6/7  volte i valori medi riscontrati nei rimanenti casi.

IL TUFO, IL GRANITO, LE CERAMICHE E IL PORFIDO

Tufo, Granito, Ceramiche e Porfido hanno spesso elevati livelli di radioattività, ma pochi lo sanno. Il Tufo in molte regioni non è impiegato per costruire abitazioni, ma solo per muretti e strutture ornamentali, invece in altre regioni quali la Campania e il Lazio l’uso del Tufo è tradizionalmente più esteso, anche per le mura delle case. Nel caso del Granito l’attività specifica dell’equivalente di radium varia notevolmente in funzione del tipo e della provenienza della pietra, giungendo ad una variabilità fino a un fattore 5 tra minimo e massimo, rispetto al fondo di radioattività naturale. Alcune piastrelle in Ceramica sono abbastanza radioattive e poco adatte a pavimentare le abitazioni. Il Porfido è diffusissimo, soprattutto per rivestimenti e pavimentazione:  una piazza coperta di cubetti di Porfido, a causa del Torio in esso contenuto, emette più radiazioni dei primi 30Km intorno alla centrale di Chernobyl. Addirittura in una famosa piazza di Roma si misurano 7mSv, contro i 5mSv dell’area proibita intorno a Chernobyl. (1 Sv=100 rem).

IL RADON

Ma il problema maggiore è il Radon, un gas fortemente radioattivo che sfugge dal sottosuolo. Ci siamo più o meno tutti in contatto quotidiano, perché trascorriamo l’ 80-90% della giornata in ambienti confinati e perfettamente isolati. Il valore medio della concentrazione di Radon in Italia è di 77 Bq/m3 che supera di gran lunga i 40 Bq/m3 stimati come valore medio a livello mondiale. Le maggiori responsabilità di questo fenomeno sono da attribuire alle caratteristiche geologiche del sottosuolo italiano, all’impiego di tufi e pozzolane e al fatto che in Italia vengono spesso costruiti locali pubblici in luoghi sotterranei comunicanti direttamente con l’interno. Potreste avere la cantina o il garage pericolosamente radioattivi, senza mai saperlo.

LE SORGENTI “OCCULTE”

Proprio pochi giorni fa, i telegiornali hanno dato la notizia del rinvenimento di rottami ferrosi fortemente radioattivi in una fonderia italiana: se il metallo fosse stato fuso, chissà quanti prodotti di tutti i giorni sarebbero divenuti killer silenziosi. Il rischio è grosso, a causa del degrado dei paesi dell’Est, dai quali arrivano i rottami, ed anche molti materiali radioattivi fuori da ogni controllo, tramite il mercato nero degli strumenti tecnici.

IL RISCHIO CENTRALI E DEPOSITI NUCLEARI

Sapevate che siamo circondati da centrali e depositi di scorie anche in Italia? Dopo Chernobyl, nessuno è più tranquillo quando si parla di centrali nucleari. Altri terribili incidenti come quello di Three Mile Island in USA e l’ultimo (si spera), in Giappone, confermano che una fuga di radioattività è sempre possibile, nonostante le rassicurazioni, e che il “nucleare sicuro” non esiste. Avete mai riflettuto sul fatto che l’Italia Settentrionale è vicinissima alle 59 centrali nucleari Francesi, e che ve ne sono tante altre negli altri paesi attorno? Sapevate che i venti dominanti ci giungono da nord-ovest, cioè proprio dalla Francia? Cosa pensate che accadrebbe in caso di incidente grave in una centrale Francese? Le conseguenze in Italia di Chernobyl, sono state causate da un incidente avvenuto ad una distanza di migliaia di kilometri, e con venti quasi contrari…

RICORDATE CHE IL DANNO BIOLOGICO DA RADIOATTIVITÀ E’ CUMULATIVO, NON C’È UNA SOGLIA DI INNOCUITÀ’: MEGLIO ASSORBIRNE IL MENO POSSIBILE!!!

 

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