Report – Il segreto sul piatto

La trasmissione Report di Milena Gabanelli linkata per chi non riesce a visualizzare dal sito Rai.tv causa “malfunzionamento” dello script silverlight …


19/10/2014

Il premier Matteo Renzi lo ha definito “vitale”. Gli industriali italiani lo considerano una benedizione. Gli scettici, invece, lo descrivono come un’apocalisse. Nessuno, però, al momento sa bene cosa sia il TTIP, il Trattato Transatlantico sugli investimenti che Europa e Stati Uniti stanno negoziando da diversi mesi.

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All’interno :

The Specialist

min. 0:52:05– Report torna ad occuparsi di sicurezza di dispositivi elettromedicali e in particolare di pacemaker.  In seguito alla denuncia dello stato di abbandono dei laboratori dell’Istituto Superiore di Sanità,  dove avrebbero dovuto svolgersi i test per la certificazione europea dei dispositivi medici, l’inchiesta di Report si amplia. Verranno trasmesse delle immagini riguardanti  una delicata operazione chirurgica avvenuta in un ospedale del sud, dove viene impiantato un dispositivo bi-ventricolare, un’operazione delicatissima. Ma ad  operare, secondo le informazioni in possesso di Report,  non sarebbe il chirurgo, ma addirittura l’addetto-vendite di una nota multinazionale produttrice di defibrillatori. Secondo un altro venditore di un’altra azienda di dispositivi medici intervistato da Report, il fatto non sarebbe un’eccezione, ma una pratica messa in atto dai venditori, nel silenzio compiacente di alcuni medici. La finalità sarebbe quella di  offrire un prodotto “chiavi in mano“, operazione compresa,  al fine di agevolarli nel servizio, vendere più dispositivi, guadagnare più provvigioni, e far ingrassare il fatturato delle aziende.  

Come è andata a finire (26/10/2014):

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Sotto al muro

report-sotto-al-muromin. 1:01:52 – Osman Kalin, turco dell’Anatolia, la prima volta che mise piede in Germania fu nel 1943. Lavorava su un mercantile e vendeva cetrioli al Terzo Reich. Qualche decennio dopo i cetrioli decise di piantarli direttamente in Germania. Li piantò a Berlino, sotto il muro nella zona ovest. E all’ufficiale del reggimento di frontiera n.33 che, mitra in pugno, gli intimò di sparire dicendogli che quello era territorio della Ddr, rispose che la Ddr era dall’altra parte del muro. Ma su questo il turco si sbagliava.
In quel punto il muro avrebbe dovuto fare una specie di zigzag, ma la Repubblica democratica tedesca, nel costruirlo, per fare in fretta o per risparmiare tirò dritto tagliando fuori un pezzo di terra socialista dentro Ovest.
E fu così che il turco mandò in tilt l’intero sistema: a Est e Ovest mancava una regola per cacciarlo, per Osman fu l’occasione per allargarsi e costruire un’intera casa a ridosso del muro con i soldati dell’Est che gli si affacciavano dentro casa.
Ce la misero proprio tutta e in tanti per cacciare il turco e ad abbattere la sua casa. Ma alla finela casa rimase in piedi e fu abbattuto il muro.
Sono passati venticinque anni e lui è ancora lì, in quella casa con giardino, oramai in mezzo a uno spartitraffico.

 

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