Nuova strategia di vaccinazione suscita polemiche in Italia

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Un piano del governo per aumentare i tassi di vaccinazione ed introdurre una serie di nuovi vaccini in Italia ha scatenato le proteste da parte di medici e di alcuni esperti di salute pubblica. Il piano di vaccinazione nazionale per 2016-18 (PNPV) vorrebbe rendere l’Italia capofila europeo nella vaccinazione, ma gli esperti hanno messo in dubbio la necessità di molti dei vaccini, e un pò sospetta la mano di settore dietro l’entusiasmo del governo. Nel frattempo, i medici si preoccupano delle disposizioni del PNPV che potrebbero punirli se non collaborano pienamente.

La controversia raggiunge l’apice il 27 novembre quando la Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha sospeso Sergio Pecorelli, presidente del consiglio di amministrazione ed uno degli autori del nuovo piano, a causa di presunti conflitti di interesse. Secondo il quotidiano italiano La Stampa, che per primo ha riportato la sospensione, Pecorelli non ha mai detto all’AIFA che lui è consulente per una società che investe in aziende farmaceutiche. Pecorelli è anche autore di dossier, sponsorizzato da Sanofi Pasteur e pubblicati da una fondazione per la salute, su cui Pecorelli vanta i benefici delle vaccinazioni e sani stili di vita. (Pecorelli non ha mai risposto alle richieste di ScienceInsider’s.)

Il governo italiano ha vantato il PNPV come una risposta adeguata al calo del tasso di vaccinazioni della nazione. Meno dell’ 86% dei bambini italiani oggi ricevono il vaccino del morbillo, per esempio. Il nuovo piano «è una questione di sicurezza nazionale e di salute pubblica», ha dichiarato il ministro della Salute italiano Beatrice Lorenzin alla Camera dei Deputati italiana nel mese di ottobre.

Il piano afferma che i medici che lavorano nel sistema sanitario pubblico saranno monitorati per il sostegno della nuova strategia di vaccinazione, e potrebbero essere sanzionati se non la rispettano (anche se non precisa né un comportamento inadeguato, né la punizione.) «Questo è solo pazzesco», dice Costantino Troise, capo della ANAAO Assomed, un sindacato che rappresenta 22.000 medici che lavorano nel settore della sanità pubblica. «Non vedo come un problema di salute pubblica complessa, come il calo della copertura vaccinale, potrebbe mai essere risolto dalle sanzioni ai medici.»

Anche controverso è il piano di escludere i bambini alla frequenza scolastica se non sono vaccinati. Lorenzin, ha riconosciuto che questa parte del piano, potrebbe scontrarsi con il diritto dei bambini all’istruzione ed ha bisogno di più discussione.

La lista giusta ?

Nel frattempo, alcuni non sono convinti che tutti i nuovi vaccini del piano siano un buon investimento. Tra di loro è un vaccino contro il rotavirus, (che causa la dissenteria); anche se è un omicida di bambini nei paesi in via di sviluppo, il virus è raramente mortale nel mondo occidentale. «L’introduzione di un nuovo vaccino potrebbe causare più rinunce dei genitori a vaccinare i propri figli», avverte il direttore generale dell’AIFA Luca Pani, non coinvolto nella stesura del nuovo piano; «è meglio prima concentrarsi sul rilancio dei tassi di copertura per i vaccini attuali». Lo Strategic Advisory Group (esperti in materia di immunizzazione) della Organizzazione Mondiale della Sanità, raccomanda il vaccino anti-rotavirus per tutti i bambini, altri 10 paesi europei e gli Stati Uniti lo hanno già introdotto.

Ci sono dubbi anche per l’introduzione del vaccino contro la malattia meningococcica B (MenB) per i neonati. MenB è stato approvato in Europa nel 2013, finora introdotto solo dal Regno Unito. Un rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità Italiana (ISS) emesso all’inizio di quest’anno specifica che il vaccino ha un “profilo accettabile di rischio/beneficio nei bambini e negli adolescenti”, e un “buon profilo di immunogenicità”, molte domande restano aperte per quanto riguarda la sua efficacia clinica, l’immunogenicità a lungo termine e l’effetto della vaccinazione sulla circolazione del virus. Anche se l’ISS è il corpo-scientifico del Servizio Sanitario Nazionale italiano “, «i dubbi circa MenB sono stati palesemente ignorati», spiega Vittorio Demicheli, coordinatore del programma di vaccinazione della regione Piemonte e membro della Cochrane Collaboration’s former.

La PNPV, che raddoppia la spesa pubblica sui vaccini a 620 milioni di € l’anno, vorrebbe introdurre anche : 

  • un vaccino contro la Varicella a livello nazionale per i neonati;
  • un vaccino contro quattro ceppi Meningococcus per gli adolescenti;
  • un vaccino contro Herpes Zoster per gli adulti a rischio;
  • due vaccini contro lo Pneumococco per le persone sopra i 65 anni;
  • vaccini contro l’Epatite A e l’Influenza per i bambini e gli adulti a rischio;
  • vaccino contro il Papillomavirus Umano (HPV), fino ad ora disponibile solo per le ragazze, anche per i ragazzi dai 12 anni.

Il piano “mette finalmente l’Italia in prima linea quando si tratta di vaccinazioni”, dice Giuseppe La Torre, epidemiologo presso l’Università La Sapienza di Roma.

Maurizio Bonati, capo del Dipartimento di Sanità Pubblica presso l’Istituto Mario Negri di Ricerche Farmacologiche di Milano, dice che molto del ragionamento scientifico ed economico del piano non è chiaro. «Quasi tutti i vaccini nel nuovo programma sono nuovi», dichiara. «Non vedo una strategia nazionale dietro a tutto questo, solo un elenco dei vaccini». Il piano è stato redatto da un gruppo che ha incluso l’ormai sospeso Presidente Pecorelli dell’AIFA, il Presidente dell’ISS Walter Ricciardi, ed i membri di una commissione permanente presso il Ministero della Salute.

«Pochi nella comunità scientifica sapevano che il piano è stato reso pubblico», spiega Bonati.

Domande sull’industria dell’influenza

Preoccupazioni che l’industria ha avuto voce in capitolo nel PNPV, sono state alimentate dalla sorprendente somiglianza del nuovo programma di vaccinazione col programma “lifetime schedule” presentato nel 2014 da quattro società scientifiche che Demicheli dice riceve finanziamenti da parte dell’industria farmaceutica, e che sono stati anche consultati per la PNVP.

“Non è un segreto, e non è una colpa”, dice Demicheli. “Tuttavia, immaginare che [le società] sono completamente indipendenti suona un pò ridicolo.” Tali collegamenti possono erodere la fiducia ed alimentare teorie di cospirazione”, dice Demicheli.

Le società non hanno negato che ricevono soldi dall’industria farmaceutica, ma gli autori del PNPV insistono sul fatto che i finanziamenti non hanno influenzato il piano in alcun modo. Demicheli insinua che gli autori hanno semplicemente agito su pressione dell’industria o, peggio ancora, siano stati corrotti”.

Amelia Beltramini, giornalista e blogger, ha sottolineato che la metà degli autori dello schema vaccinale, tra cui alcuni di quelli consultati per il PNPV, ha dichiarato legami finanziari personali dall’industria dei vaccini in articoli scientifici pubblicati, come ha fatto il Presidente Ricciardi dell’ISS. Ricciardi non ha risposto a una richiesta di commenti da ScienceInsider.

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