Controsensi della politica

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Ogni lunedì pare sia tornata l’estate, le temperature sono in rialzo. Forse per questo vivo ancora con distacco i vari processi politici.

C’era Renzi a Bari ma dopo un paio di giorni, a mente lucida, mi ricordo di alcune facce presenti all’evento, come quella del senatore Latorre e di Degennaro, un consigliere regionale indagato.

“Stava pure Attanasio” un politico locale che, da AN, ora è diventato renziano.

Alla fine, l’incontro con Renzi non è stato emozionante.

Ci sono andato per passare un pomeriggio diverso, per vedere uno “spettacolo” gratis, a Bari non c’è mai niente da fare.

Invece, sono stato assalito dal sonno e dal pensiero: ma questo cosa vuole dalla vita?

La gente aveva volti preoccupati e non credeva all’illusione del cambiamento. In Italia, il nuovo puzza sempre di vecchio.

Parliamo e discutiamo da troppo tempo di b., di quello che ha fatto per rovinare ulteriormente questo paese ma «parlare male del male è facile, diventa invece difficile capire quanto male ci fa chi si traveste da buono».

Credo che alla fine la sinistra abbia avuto dei vantaggi nel far andare al potere b. … chi doveva dare a Fazio 5 milioni di euro per fare tv? Di certo porta ascolti, ma in Rai ci sono i precari sottopagati, che magari votano pure a sinistra o sono iscritti alla Cgil che, al concerto del primo Maggio, chiama gli artisti che vedi da Fazio.

Viviamo di apparenti controsensi, ma in realtà rappresentano un equilibrio perfetto fatto di spartizioni e di clan.

Fanno tutti finta di giocare una partita, noi tifiamo, ma loro sono già d’accordo sul risultato.

 

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