Considerazioni sulla crisi

Permettetemi una considerazione sulla “crisi” di questi tempi.

Ritengo importante considerare che come tutte le crisi, esse si evolvono sulla base di tempi ben prestabiliti.

La crisi finanziaria che ha investito l’Italia già dal 2008 e che in questi giorni sta raggiungendo l’apice, sembra non aver provocato danni (notizia peraltro falsa e tendenziosa).

Un pensiero mi tormenta da quando abbiamo sentito letto e visto della crisi …

Ebbene, penso che la stessa abbia colpito solamente gli utilizzatori e considerando la continua recrudescenza pubblicitaria, sembra non aver toccato “i grandi”.

Anche a me tocca fare la spesa di tanto in tanto, e la mia sensazione personale è che i prezzi si siano raddoppiati.

Allora è crisi ??

Sempre considerando le facce ammiccanti degli attori, il linguaggio sempre più infantile, i messaggi a dir poco offensivi (per qualcuno che abbia un minimo di materia grigia), sembra che la stessa sia passata senza nemmeno sfiorarci, ma lasciando una scia lontana ma visibile, come fece la cometa di halley qualche tempo fa.

La mia opinione personale è di molto diversa, sicuramente non distorta dalla medialità, bensì quotidianamente vissuta.

Allora cosa si può fare di buono, nel mezzo della tempesta, soprattutto pensando a chi, dopo di noi, dovrà affrontare la quotidianità ??

Ebbene da giorni il mio pensiero era incentrato su questo interrogativo, ed alla fine, ragionandoci un pò, ho trovato la soluzione!

“Ne resterà uno solo …”

Pensate che dobbiamo subire passivamente, che non abbiamo il potere di invertire la rotta, che siamo carne al fuoco delle potenze finanziarie ?? SBAGLIATO !!

“Ne resterà uno solo …”

Allora che fare ?? Bene, pensiamo che è degli ultimi giorni la notizia di fabbriche che chiudono, che lasciano a casa una parte, se non tutto l’organico, di aziende che vengono privatizzate per “scusarsi” coi dipendenti circa le motivazioni dei licenziamenti.

Anni di lotte, l’istituzione dei Sindacati, e poi un “articoletto” di legge ci rende tutti precari …

ABBIAMO NELLE MANI LA SOLUZIONE DELLA CRISI !

Basta pensarci, non è così difficile, basta pensare che la crisi la subiscono i “meno protetti”, coloro che devono vedersela ogni giorno con fornitori e banche … ed in tutto questo marasma, compaiono le multinazionali, che guarda caso aumentano i profitti nonostante le vendite in calo.

Allora è tutta colpa dei “grandi”, di coloro che possono permettersi di licenziare per risparmiare, e poi investire in pubblicità, convincendoci che “sgranocchiare” a colazione, ti riempie il mondo di colori, e ti fa assaporare la vita.

Cosa succederebbe se le multinazionali  “chiudessero i battenti” ?

Be avremo di nuovo il macellaio sotto casa, il salumiere, il fornaio, sicuramente un ambiente più pulito, i grandi disastri ambientali e gli sfruttamenti del territorio rimarrebbero un ricordo …

La prossima volta che andate a fare spese, pensate:

  • … il capo di abbigliamento che volete comprare è stato cucito, o no, da bambini quotidianamente seviziati nelle regioni povere del mondo,
  • … le cibarie provengono dalla vostra zona o hanno attraversato gli oceani per essere venduti,
  • … l’acqua che bevete, non ha viaggiato chilometri e se il contenitore è in vetro vuoto a rendere, o meglio è di rubinetto semplicemente filtrata.

Ciò che comprate oggi e chi ve lo vende, dopo la crisi ci sarà ancora, abbiamo tra le mani un potere enorme, finalmente il potere di decidere noi chi dovrà sopravvivere alla crisi !

NON SPRECHIAMO QUESTO MOMENTO !!

Inoltre in controtendenza con la società di oggi, consumando meno e meglio si guadagna in qualità della vita re-impossessandosi del proprio tempo, gustando il piacere dell’auto-produzione, riscoprendo tradizioni e scoprendo nuove culture. Monitorare i propri consumi per cambiare l’economia a partire dalle piccole cose. Dai gesti quotidiani.

 

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